La Ssc Napoli, in questi minuti, ha diffuso un video sui propri account social. Questo è stato girato lo scorso venerdì 15 marzo, ed è una chiacchierata tra Juan Jesus e Mohamed Mane Seik, giovanissimo attaccante classe 2009, facente parte del settore giovanile dei partenopei nella categoria under 15. Il tema di questa è il razzismo, e a tal proposito, le parole del brasiliano risultano molto attuali, anche ripensando a quanto accaduto con Francesco Acerbi in occasione di Inter-Napoli. Di seguito, le sue parole.
“Mane a Juan Jesus: Cosa è il razzismo? Il razzismo è una situazione che viviamo da tanto tempo. C’è gente che parla di miglioramenti o peggioramenti, ma ci sono delle leggi che però non vengono rispettate. A noi dispiace perché siamo tutti uguali: bianchi, neri, gialli. Siamo fatti da Dio, abbiamo tutti lo stesso compito di vivere e non abbiamo differenze”.
“Mane a Juan Jesus: È possibile che nel 2024 si parli ancora di razzismo? Negli stadi ce ne sono ancora, penso che dobbiamo crescere come esseri umani. Ci sono persone che non hanno la consapevolezza che questa cosa può ferire tante persone. Siamo esseri umani, abbiamo cuore, anima e cervello. Penso che a breve si possano fare altre leggi per fermare tutto”.
“Juan Jesus a Mane: A te è capitato qualche episodio di razzismo? Sì, l’anno scorso in campionato. Un difensore mi ha insultato dandomi del Ne*ro, ma non gli ho risposto, ho pensato a giocare e non a cosa mi diceva. Mi ha detto che sono nero, ed io gli ho risposto che sono nero e felice di esserlo. Juan Jesus: E tu sei bianco. Siamo uguali. Hai risposto bene, dev’essere così. Spero che non succeda altre volte, ma in caso digli fagli due gol e digli Il ne*ro ti ha fatto gol!”
“Mane a Juan Jesus: Che messaggio dai ai giovani calciatori vittime di razzismo? Di essere forti, perché sappiamo che chi lo fa ha un cervello piccolo. Se lo fa, fai capire che è cosa pensa lui. Ma pensa dentro di te, sono perfetto come Dio mi ha fatto, sono qua per realizzare il mio sogno di essere un calciatore. Non mi preoccupo, sono consapevole di quel che sono. Poi serve un carattere forte e dire al mister cosa hai subito, poi da lì loro possono fare altro, ma dentro di te devi essere sicuro che non è per il colore della pelle che ti si possa far qualcosa. Devi essere sereno e forte. Per il resto, solo tu sai cosa sei”.
“Mane a Juan Jesus: Se io fossi te da giovane, cosa mi consiglieresti? Ti consiglierei di essere forte mentalmente, perché il razzismo succede. Devi essere forte di testa e non ascoltare nessuno. Ti auguro di realizzare i tuoi sogni, di diventare un gran calciatore e grande persona”.