Non si può continuare così!

Mazzarri:

Tra cori, abbracci nelle curve e legittimi mugugni, il Maradona ha visto l’ennesima debacle degli azzurri che palesano ancora una volta un’insussistenza di gioco e di anima, capitanati da un condottiero che dovrebbe alzare bandiera bianca, capace di trovare il coraggio di abbandonare la rotta che ormai non ha una meta, ed invece è ancora lì in panchina a trovare scuse e a difendere qualcosa di lapalissianamente indifendibile.

I giocatori sembrano incapaci di costruire un’azione che sia pericolosa, eppure – nonostante l’assenza di Osimhen – la qualità offensiva non manca, anzi, il mercato invernale ha visto arrivare due giocatori offensivi come Traoré e Ngonge. Nonostante tutto, la qualità delle giocate e i gol sono rimasti intatti. Una penuria di reti che preoccupa e rende questa salita sempre più ripida e tortuosa. Come canta Angelina Mango, vincitrice dell’ultimo Sanremo, se il Napoli di Mazzarri fosse una canzone, non potrebbe che intitolarsi “la Noia” con la prima lettera rigorosamente maiuscola. Uno studio totalmente anacronistico del calcio, in cui manca la moderna costruzione di un simil-gioco. Si salvano in pochi, il solito Kvara che ci prova ma non ha supporto e la frustrazione a lungo andare peggiora le sue prestazioni. Oggi pomeriggio si salva pure Meret, tornato dopo la lunga assenza molto bene.

Si salva, ancora una volta, Ngonge, obiettivamente il miglior acquisto della sessione invernale. Un giocatore che portato in queste due ultime partite al Maradona punti, tutto sommato, preziosi. Resta però un pareggio scialbo, triste, pieno di frustrazione. Non si può continuare così.

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