Verso Napoli-Barcellona: i punti di debolezza dei catalani, al terzo posto… lo stadio

fonte foto: Fc Barcelona

L’urna degli ottavi di finale di Champions League ha decretato: sarà Napoli-Barcellona. Una sfida tra due squadre in crisi, entrambe reduci da una stagione incredibile e inceppatesi in quella attuale. Tuttavia, appare difficile immaginare che a febbraio o a marzo la situazione attuale possa non essere mutata. Per i giorni delle partite in questione, tutto potrebbe cambiare, in meglio come in peggio. Dunque, quali sono i pregi ed i difetti dei catalani? Una squadra che al momento sembra un gigante dai piedi d’argilla, ma che va rispettata per il potenziale e le qualità a sua disposizione.

I PUNTI DI DEBOLEZZA DEL BARCELLONA, AL TERZO POSTO… LO STADIO

Quello nella foto dell’articolo non è l’arcinoto Camp Nou, ma lo Stadio Olimpico Lluís Companys. Il Barcellona infatti, non giocherà le partite contro il Napoli nel suo storico impianto (attualmente in rifacimento), ma in quello che ha ospitato le Olimpiadi del 1992. Già il solo non giocare in un’arena in grado di contenere quasi centomila tifosi è una fortuna, ma la concatenazione di alcune situazioni ha di parecchio limitato il fattore campo dei catalani, loro storico punto di forza.  

Una delle cose più rilevanti è che lo stadio temporaneo non piace ai tifosi blaugrana. La sua posizione (la collina del Montjuïc) lo rende non semplice da raggiungere. Inoltre, si tratta di una struttura non moderna, con delle piste che allontanano le tribune dal prato, fattore che rende più difficile guardare la partita per chi abituato ad avere i calciatori a due passi. Ironicamente, uno dei fattori meno incisivi è quello della capienza. Certo, il Lluís Companys può ospitare circa 40000 spettatori in meno rispetto al Camp Nou, ma sono gli stessi supporters a presenziare di meno allo stadio. Questo anche e soprattutto perché i prezzi dei biglietti sono notevolmente aumentati.

Per alcune partite di cartello, i tagliandi più economici arrivano a costare 99 euro (Barcellona-Atletico Madrid, partita che ha fatto registrare la negativa affluenza di meno di 35000 spettatori). Un prezzo esorbitante, specie se si tiene in conto del potere d’acquisto degli spagnoli. Certe cifre possono essere magari tollerate al Nou Camp, che non funge solo da stadio, ma da vera e propria attrazione turistica. Guardare una partita in un impianto storico come quello è un’esperienza, ed un elevato costo del biglietto può essere tollerato, cosa che invece non avviene al Montjuïc.

Tutto questo ha portato il Barça a perdere gran parte della spinta dei suoi caldi supporters. Le partite in casa hanno portato i blaugrana a realizzare alcune delle loro vittorie più importanti, oltre che a rendere difficile la vita agli avversari. Subire il tifo contro di quasi centomila tifosi non fa certo bene, mentre si trasforma in benzina per i padroni di casa. Non avere a disposizione questo vantaggio non è certamente un punto a favore per gli uomini di Xavi.

Naturalmente, questo fattore renderà sì meno difficile sfidare il Barcellona, ma non deve essere una scusa per sottovalutare il doppio confronto. Negli ultimi anni, si è osservato come il giocare in casa o in trasferta potesse incidere solo in minima parte (eccezion fatta per alcuni stadi molto ostili). Lo si può notare anche dalla crisi di risultati che il Napoli sta riscontrando al Maradona. Sono discorsi che ora come ora lasciano il tempo che trovano in molti casi. Ma in situazioni come quella dei catalani dove quel tifo rappresenta un vero e proprio punto forte, certi dettagli possono incidere eccome.

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