La miglior risposta agli “sfottò” beceri

Il calcio non è solo calcio quando tocca tematiche sociali, territoriali, politiche. In Italia le differenze culturali ed ideologiche che da sempre albergano nella mentalità del popolo nostrano la fanno da protagonista finanche sugli spalti, talvolta in meri sfottò talaltra in offese becere ed ignoranti. Lo striscione esposto dai veronesi la sera prima del match contro gli azzurri, quello in cui si indicavano le coordinate della città invocando i Paesi oggi in guerra, la Russia e l’Ucraina, affinché potessero bombardarla, è stato l’emblema dell’incapacità di saper scindere l’intelligenza della rivalità sportiva dalla pura cattiveria morale, tra l’altro in un periodo storico dove bisognerebbe promuovere costantemente la pace e la fratellanza.

Il Napoli ha risposto nel migliore dei modi, sul campo, con due gol e tre punti d’oro, dopo la sconfitta con il Milan che aveva frenato l’entusiasmo dei napoletani per aver perso il primato in campionato. La ciliegina sulla torta è stata sicuramente la doppietta di Osimhen, il nigeriano ha bisogno di trovare continuità nelle prestazioni, spesso la sua voglia sfrenata di fare bene si trasforma in irruenza, mancando così di un equilibrio fondamentale per la sua crescita sportiva ma anche personale.

Oggi è stato vigile, attento, al posto giusto al momento giusto, con un gol di testa ed uno di piede per confermare l’ampiezza del suo repertorio tecnico. La squadra si è mostrata solerte nei momenti di difficoltà, concedendo un gol all’Hellas ma senza perdere La concentrazione nei minuti finali, quelli più concitati e dove può succedere di tutto saltando gli schemi studiati in allenamento. L’immagine della squadra, che a fine gara, è andata a salutare la curva con i tifosi del Napoli felici ed esultanti può considerarsi la seconda vittoria in terra veneta della giornata.

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