A piccoli passi

Il Napoli torna in campo a soli tre giorni dall’ultima gara di Coppa Italia vinta contro lo Spezia, il Maradona riaccende i riflettori con gli azzurri che ritrovano il Parma questa volta di D’Aversa, dopo l’esonero di Liverani. In questo periodo delicato nulla era scontato, soprattutto che la porta difesa da Ospina rimanesse inviolata. È vero che gli emiliani nelle ultime 11 gare hanno segnato solo 2 reti con Kucka, ma è altrettanto esatto ricordare la difficoltà della difesa ad evitare errori grossolani che hanno poi portato le avversarie al gol. Gattuso ripropone la formazione di giovedì con il solo inserimento di Petagna guarito dal risentimento muscolare avvertito nelle ultime giornate.

Immancabili sulle fasce Lozano e Insigne che di riposarsi non ne vogliono sentir nemmeno parlare. Fra le novità più importanti sicuramente la conferma di Elmas e il 4-3-3, segno che qualcosa sta cambiando e ciò sicuramente a favore del folto numero di mediani in rosa. Da giocatore senza una posizione e mezzala pura: il talento macedone ha siglato ancora una volta un bel gol, il secondo in una settimana. Il vantaggio, grazie ad una sua serpentina e alla forte negligenza dei difensori parmensi, è stato figlio di una sicurezza che ha bisogno di acquisire il classe ‘99, oggi indubbiamente il migliore in campo per lavoro attivo/passivo e voglia di far bene. Nel secondo tempo si sono rivisti un po’ i fantasmi che ormai aleggiano da tempo in casa napoletana: gli azzurri schiacciati nella loro metà campo, senza riuscire a ripartire quando gli avversari sbagliavano passaggi. Fisicamente facevano fatica a tenere il passo, ma ciò ha anche una sua logica considerando che gli impegni da inizio gennaio sono stati tanti e fino a marzo ci sarà un vero e proprio tour de force.

Al contempo, però, la superiorità tecnica deve e ha avuto la meglio, con una panchina – soprattutto in avanti – che può fare la differenza: basti considerare che Politano ha segnato il suo quinto gol da subentrato. Numeri importanti, insomma, che sanciscono la forza di un gruppo che sa sostituire bene i compagni. Indubbiamente bisogna ancora lavorare tanto, però l’abbraccio fra i ragazzi e Gattuso dopo il 2-0 pare essere un forte segnale di coesione e voglia di continuare insieme questa esperienza.

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