Repubblica – Napoli punito da un rigore e da Handanovic

Il Napoli perde 1 a 0 a Milano contro l’Inter in una partita condizionata da un rigore, da espulsione ad Insigne, da errori arbitrali e da un super Handanovic che fa la partita della vita.

Ecco il racconto de La Repubblica: “Danno e beffa, per il Napoli: concentrati in 90′ maledetti. Gli azzurri sono usciti sconfitti a San Siro (1-0, rigore di Lukaku) dopo aver messo sotto l’ Inter per quasi tutta la partita, ma ritornano a casa senza punti, con Mertens ko (si teme un interessamento dei legamenti) e Insigne espulso per le sue proteste nell’ azione decisiva. A Gattuso è andato tutto storto, la fortuna è stata la migliore alleata di Conte. Il Napoli si è presentato a San Siro per giocare la settima partita in 25 giorni e per Gattuso è stato inevitabile il turn over, anche se stavolta ha cambiato solo quattro titolari. Dentro Ospina, Mario Rui, Bakayoko e Lozano, che peraltro ( ad eccezione del portiere colombiano) erano stati utilizzati part time con la Sampdoria pochi giorni fa. Il fattore stanchezza ha avuto dunque il suo peso e l’ unica mossa tattica che si è potuto concedere il tecnico è stata la conferma di Demme: preferito a Fabian per sgravare Zielinski dai compiti di copertura. È stata invece scaramantica la scelta di scendere in campo con la maglia in onore di Maradona, già indossata in campionato con successo per tre partite. Ma questa era una serata storta e si è capito subito.

Dopo appena un quarto d’ ora è andato ko Mertens, infatti, costretto a uscire tra le lacrime per una distorsione alla caviglia e a lasciare subito il suo posto a Petagna. Inevitabile il contraccolpo per tutta la squadra, di cui l’ Inter ha quasi approfittato per trovare il gol con Lautaro, favorito dall’ unico errore di Koulibaly ( 17′). S’ è trattato però di un episodio e l’ avvio di gara ha continuato a essere equilibrato, oltre che privo di emozioni. L’ unico a cercare di alzare il ritmo è stato Lozano, le cui volate sulla destra permesso al Napoli di guadagnare metri e fiducia. Così è arrivata poco dopo la mezzora (33′) anche la prima occasione per gli azzurri, vicini alla rete con Zielinski, Molto ispirato anche il polacco, che ha irriso gli avversari con un paio di tunnel e ha costretto l’ Inter a un atteggiamento più guardingo. Indicativo in tal senso il dato statistico del primo tempo: 9 palloni giocati da Lautaro e appena 7 per Lukaku, facili prede per Koulibaly e Manolas. Nella partita a scacchi tra le panchine ha mostrato più coraggio Gattuso e non a caso il primo assalto della ripresa l’ ha portato Insigne, dopo un triangolo pregevole con Mario Rui. Conte ha invece scommesso su una gara di attesa e la sua scelta di mandare in campo due esterni ” difensivi” (Darmian e Young) è apparsa subito eloquente. Anche per questo il Napoli si è impadronito dell’ iniziativa e nel secondo tempo ha spinto ancora di più sull’ acceleratore, costringendo l’ Inter nella sua metà campo. La partita è però girata in maniera imprevedibile in un attimo. Handanovic ha infatti negato con una parata miracolosa un gol di tacco a Insigne e sul ribaltamento di fronte un rimpallo ha liberato Darmian davanti a Ospina, la cui uscita alla disperata è stata punita da Massa con il rigore. Poi l’ arbitro ha sentito un insulto di Insigne e gli ha mostrato il cartellino rosso, nonostante le vibranti proteste del capitano. E con gli azzurri in dieci Lukaku ha fatto centro dal dischetto (28′).

Tutto finito? No. Con rabbia ( e i cambi) Gattuso è andato all’ attacco lo stesso e Handanovic ha fatto un altro miracolo sul tiro di Politano. Nel recupero anche il palo di Petagna, il sigillo su una serata maledetta“.

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