Infortuni, contratti in scadenza e quarantena di squadra: i nodi da sciogliere sulla ripresa del calcio

La Serie A è pronta a ripartire, dopo tre lunghi mesi di stop, e molte squadre, ormai, sono a lavoro già da parecchie settimane per permettere ai giocatori di recuperare una condizione fisica accettabile.

La scorsa volta vi parlammo dei piani B e C in caso il campionato non si riuscisse a portare a termine: ma un altro dubbio s’insinua tra i tifosi e gli addetti ai lavori.

Come gestire i vari infortuni che potrebbero subire i calciatori?

L’AIC è molto preoccupata sotto questo punto di vista: una situazione del genere non si era mai verificata prima d’ora e le possibilità di vedere molti giocatori infortunati è altissima.

Ce lo insegna la Bundesliga, dove, dopo quasi 6 giornate giocate, molti giocatori hanno subito diversi infortuni, soprattutto muscolari, che li terranno ai box fino a fine stagione, che in Germania si chiude il 28 giugno.

Ora la domanda è una: se in Germania ci sono stati così tanti infortuni muscolari nonostante abbiano fatto solo una giornata infrasettimanale, in Italia, dove si giocherà ogni tre giorni, quanti giocatori rischieranno di saltare la stagione?

Forse, l’importanza di stare in ritiro per almeno un mese poteva diminuire il rischio di infortuni, ma nessun club poteva garantire misure di sicurezza così stringenti da poter lasciare una squadra in ritiro per un intero mese.

Una soluzione possibile che la FIGC può adottare è l’annullamento delle gare alle 17.15: a quell’ora fa troppo caldo e così, per accontentare le televisioni, si rischia solo di fare del male ai calciatori, che già dovranno subire il caldo di sera.

Dare una soluzione a questo problema degli infortuni sarà difficile per tutti; forse occorrerebbe una preparazione intera per evitarli, ma ciò vorrebbe dire prolungare la stagione fino ad autunno inoltrato.

Un altro problema è il nodo contratti: infatti, nonostante le raccomandazioni della FIFA di prolungare i contratti fino al 31 agosto, molte squadre dovranno risolver il problema dei prestiti e degli stipendi: chi pagherà i calciatori in prestito o a fine scadenza due mesi in più? Purtroppo anche questo è un problema che la FIGC deve risolvere a tutti i costi, come il nodo della quarantena, per poter garantire la fine regolare del campionato.

L’auspicio di tutti, dunque, è quello di poter tornare a vedere belle partite, dove le squadre diano il meglio di sé e giochino a viso aperto, mentre, se tutti noi dovessimo assistere a partite con ritmi blandi e zero carica emotiva, allora sarebbe un disastro, sia per le squadre sia per i tifosi, che già non possono andare allo stadio.

Ovviamente speriamo che la scelta di ripartire a tutti i costi non sia controproducente, anzi speriamo che dia sollievo a molte persone che sono in difficoltà.

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