L’importanza del mercato: Benitez insegna

Estate 2013, il Napoli si appresta salutare il suo attaccante migliore: Edinson Cavani, il quale dopo un bottino di 103 gol in tre stagioni si trasferisce per poco più di 60 mln al Psg del Pocho Lavezzi.

Fu l’estate della svolta della storia moderna del Napoli, a sedersi su quella panchina arrivò Rafa Benitez: tecnico spagnolo con un grande appeal internazionale, neo vincitore con il Chelsea dell’Europa League.

Ieri Benitez ha compiuto 60 anni, non sono mancati messaggi di auguri e ringraziamenti da parte del Napoli. Si, ringraziamenti è la parola giusta. Non tanto per le due coppe che ha portato a casa nelle medesime stagioni, Coppa Italia il primo anno e Supercoppa il secondo, non tanto per la semifinale di Europa League raggiunta e poi sfortunatamente ricordata per un gol in netto fuorigioco del Dnipro che ci costò la finale.

Ma sopratutto per la capacità di costruire in quel biennio la squadra su cui poi Sarri si consacrò. Fu Benitez a portare a Napoli i 3 assi del Real Madrid: Higuain , Callejon ed Albiol. Fu Benitez a portare a Napoli un gioiellino come Mertens, fu Benitez a portare un giovane Jorginho poi esploso con il tecnico toscano a Napoli, stesso discordo per Koulibaly che fu preso sempre dal tecnico spagnolo, per poi non parlare dell’arrivo di un portiere del calibro internazionale come Reina a Napoli… anche qui merito di Benitez.

In molti l’hanno criticato, per poi subito dopo pentirsi e capire davvero l’importanza che ebbe Benitez a Napoli. Un mercato da 98 milioni per costruire lo scheletro del Napoli del futuro, quello dei 91 punti.

E’ normale pensarci in vista della prossima rivoluzione in casa Napoli in questo mercato, pur vero che i prezzi sono lievitati molto rispetto al 2013, ma di contro con l’emergenza Covid-19 ha rimesso tutti più o meno sulla stessa linea. Forse è l’occasione giusta per costruire lo scheletro del futuro, con occhio e programmazione proprio come fece Benitez nel 2013…

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