Insigne “si riprende” il San Paolo: la storia di un amore tormentato tra il capitano e la sua città

“Da un paio d’anni soffro questa cosa, spero da parte loro sia affetto. Fino ad ora non mi hanno capito. Spero che i tifosi cambino opinione su di me. Ma so anche che c’è chi mi vuole bene. Voglio mi stiano vicino, fino a che indosserò questa maglia mi farò ammazzare, indossarla è sempre stata il mio sogno”. Lo diceva Lorenzo Insigne, qualche mese fa (ottobre), riferito ai tifosi.

Un rapporto da sempre turbolento, dovuto all’esigenza della gente, che chiede sempre di più al capitano napoletano, ma anche allo stesso Insigne, che con il suo carattere impulsivo e irruento, non ha mai trovato una vera e propria sinergia con il tifo.

Tutto inizia nel 2018, durante il match Napoli-Chievo. Lorenzo calcia male una palla gol e il pubblico lo fischia. Da lì la reazione con gesti stizziti e plateali. Torna poi la pace, suggellata da buone prestazioni e dai gol dell’attaccante azzurro.

Poi l’addio di Hamsik e la fascia che lo consacra capitano del Napoli. Questo lo porta sempre di più ad essere sotto il giudizio dei tifosi. Rapporto sempre più altalenante: dai fischi agli applausi, ma mai profondamente sbocciato. A peggiorare il tutto, il calderone di critiche di mesi anonimi del Napoli. Dal rapporto turbolento con Ancelotti, sul ruolo in campo, alla tribuna contro il Genk, fino all’apice della spaccatura: l’ammutinamento dopo il pari con il Salisburgo.

Per i tifosi, Insigne è il responsabile maggiore: “Il capitano è colui che deve mantenere il gruppo unito, non deve essere il capo rivolta”. Ha sempre incassato Lorenzo, qualche volta ha reagito, perché ferito, ma bisogna ammettere che ci ha messo sempre la faccia.

Oggi qualcosa sta cambiando: “Sono sereno. Gattuso mi sta dando fiducia e con lui sto lavorando bene”. È proprio l’arrivo di Ringhio, che sta dando tranquillità all’attaccante azzurro: ritorno al ruolo che più predilige, prestazioni importanti contro Inter e Lazio, fino al ritorno al gol, contro il Perugia. Ed è proprio grazie a questa doppietta, che il Napoli trova gli ottavi e uno spiraglio di luce, ma Lorenzo ritrova qualcosa in più: gli applausi dei suoi tifosi, che potrebbero essere l’inizio di un ritorno di fiamma tra la città e la “sua” bandiera.

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