CdS: “Difesa, tante soluzioni per Ancelotti”

Oltre alla sofferta vittoria colta in extremis, gli azzurri al Sardegna Arena si sono anche guardati bene dal prendere gol. Meglio così, per ché poi la difesa schierata contro il Cagliari era di quelle sin qui assolutamente inedite e, nel peggio re dei casi, avrebbe potuto presta re il fianco a critiche quantomeno avventate. Ma ciò non s’è verificato: anzitutto grazie a un gioco di squadra improntato fondamentalmente sulla coralità e che non ha concesso gran che all’avversario, ed inoltre l’intera difesa è riuscita in ogni caso a tenere alte guardia e concentrazione.

BELLA NOVITA’. Da destra a sinistra: con Malcuit, Maksimovic, Koulibaly e Ghoulam – valido anche il contributo di Ospina – non c’ è stata trippa per gatti. Inutile anche soffermarsi sul gigantesco Koulibaly (in tutti i sensi), vale piuttosto la pena di rimarcare l’ ottimo apporto del ritrovato Maksimovic, chiamato ora a difendere a tre in Champions, per poi piazzarsi imperturbabile al centro dell’ area cagliaritana con tanto di disco rosso. Spigliati ed avveduti nell’ impostazione difensiva gli stessi esterni: dal disinvolto (seppur attento) Malcuit, al Ghoulam ritrovato, che addirittura non dà mai la sensazione d’ aver dovuto osservare uno stop amarissimo e lungo 13 mesi. E che grazie a quel suo strapotere fisico non ha fatto la benché minima piega durante i 200 minuti in campo nel giro di otto giorni (Frosinone, Liverpool e Cagliari).

LA TENUTA. Ma alla base di tutto ciò c’ è un modus operandi che funziona appieno, c’ è un’ acclarata coesione di gruppo che facilita l’ apprendimento ed il mantenimento dei disegni ancelottiani anche in chiave difensiva. Nel senso che, anche in quel reparto, tutti si sentono importanti e parti integranti d’ una idea che prende piede. Il Napoli ha subito 14 gol nelle prime 16 di campionato: vero è che nel raffronto con la precedente sta gione le reti incassate erano state 10, ma è pur vero che si trattava del terzo anno di Sarri e di allenamenti specifici ripetuti sino allo sfinimento.

I PROGRESSI. Ed è altrettanto riscontrabile il fatto che sin dall’ inizio della stagione Ancelotti ha stabilito il record d’ avvicendamenti un po’ in tutti i reparti. Cosicché sulle 16 uscite (sempre di campionato), gli azzurri hanno mantenuto la porta inviolata per 7 volte (Fiorentina, Parma, Sassuolo, Udinese, Chievo, Frosinone e Cagliari), che non è poi cosa da niente. Esibendo peraltro davanti alla porta un vero e proprio tourbillon fra rotazioni, innesti, rientri da infortuni, schieramenti a sorpresa a volte del tutto inimmaginabili. E poi, a guardar meglio, nelle ultime quattro giornate al Napoli ha segnato solo la tosta Atalanta. Un ben preciso segnale, e di certo non opera del caso.

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