Un punto in tre partite. Il risveglio per le italiane dopo la prima giornata di Champions è da incubo.
Juve schiacciata e umiliata dal Barcellona,
Napoli irriconoscibile per un’ora e sgambettato in Ucraina,
mentre la Roma porta a casa l’unico punticino ma deve ringraziare il portiere Alisson, eroe di serata contro l’Atletico.
La Serie A esce con le ossa rotte dal confronto con gli altri campionati. Inghilterra regina con 4 vittorie e un pari.
Fuori dal nostro orticello l’Italia torna piccola piccola e il confronto con gli altri principali campionati è davvero impietoso.
Nulla di irreparabile, visto che la stagione è appena cominciata, ma di sicuro un campanello d’allarme da non sottovalutare.
Juve, Roma e Napoli, pur con problemi diversi, hanno evidenziato tutta la fragilità del nostro calcio in Europa.
La banda Allegri, splendida finalista della passata edizione, è ripartita da dove ci aveva lasciati:
un secondo tempo inguardabile come a Cardiff nella finale di giugno contro il Real Madrid.
Allegri ha il parziale alibi delle tante assenze (Mandzukic, Khedira, Cuadrado e Chiellini),
ma al Camp Nou si è vista una Juve troppo tenera e che alle prime difficoltà (vedasi gol di Messi allo scadere del primo tempo) si è sciolta come neve al sole.
I tre gol presi in meno di mezzora,
ovvero quanti subito nella passata edizione finale esclusa, non possono far dormire sonni tranquilli a Buffon e compagni.
In contemporanea all’Olimpico andava in scena un monologo dell’Atletico Madrid, la meno spettacolare delle squadre spagnole ma terribilmente efficace.
La Roma è stata messa alle corde dalla banda Simeone, fermata solo dall’imprecisione dei suoi attaccanti e da un Alisson in grande forma.
Gli undici tiri subiti (tra cui due pali) la dicono lunga sul dominio dei colchoneros.
Ad un certo punto Di Francesco è stato costretto a rinunciare al suo amato 4-3-3 per passare alla difesa a 5.
Il risultato gli ha dato ragione, ma l’abisso con gli spagnoli sembra difficilmente colmabile.
Un solo tiro in porta è il magro bottino dei giallorossi:
con questi numeri impossibile farsi largo tra le grandi.
Il doppio preliminare contro il Nizza aveva entusiasmato tifosi e addetti ai lavori.
Il Napoli, la squadra più europea della Serie A, è tornata sulla Terra (per dirla alla Sarri) nella serata di Kharkiv.
Con Mertens relegato in panchina, i partenopei hanno sbagliato l’approccio come già contro Atalanta e Bologna, un atteggiamento che questa volta è risultato fatale.
Perché lo Shakhtar, pur con i suoi difetti, è una squadra che gioca a calcio e che sa far molto male.
Una sconfitta che brucia e che complica il cammino in Europa della squadra che gioca il miglior calcio in Italia.
La prima giornata ha sancito la rinascita del calcio inglese.
Cinque squadre al via e un bilancio di 4 vittorie e un pareggio.
Le due di Manchester, Chelsea e Tottenham hanno dato spettacolo, solo il Liverpool ha steccato in casa ma di fronte aveva un avversario ostico come il Siviglia.
L’assalto all’egemonia della Spagna (nazione vincitrice delle ultime 4 edizioni) è partito. Per gli iberici bilancio soddisfacente, con 2 vittorie (Real e Barça) e due pareggi esterni (Atletico e Siviglia).
Se la cava anche la Francia (vittoria per il Psg e pareggio per il Monaco), più in difficoltà la Germania ma sempre meglio di noi:
(1 vittoria del Bayern, un pareggio per il Lipsia e una sconfitta per il Borussia Dortmund).
In soldoni o si cambia marcia oppure la marcia verso Kiev rischia di essere questione solo per gli altri.
Fonte: Sport Mediaset