Quando in campo basterebbero undici Dries Mertens…

Terza sconfitta consecutiva e un evidente crisi che sta attraversando senza sosta la squadra azzurra. Sembra un Napoli totalmente diverso rispetto a quello visto tre settimane fa contro il Benfica. 21 giorni per cambiare totalmente volto e rendere la strada tutta in salita. Errori singoli, errori di reparto e Sarri che probabilmente ci sta capendo molto poco: tanta confusione e poca concretezza.

Periodo nero che ha oscurato i colori lucenti che rappresentano questa fede, nero l’animo dei tifosi che a pochi giorni di distanza dalla sconfitta contro la Roma, hanno rivisto un San Paolo crollare oggi contro i turchi. Qualcosa di buono, però, c’è. Uno spiraglio, per meglio dire, che ha dato speranza fino all’ultimo ai napoletani. Dries Mertens, un belga dal cuore partenopeo, che ha fatto davvero di tutto per cercare di far vincere la sua squadra: un gol e due rigori procurati, furbizia, quella che qui si chiama “cazzimma” e mani in alto per incitare innanzitutto i supporter e poi i compagni. Ripartire da lui, dimenticando la “pucundria” come cantava Pino Daniele.
Non è tristezza, non è noia, è una sorta di apatia. Lontano il bel gioco e la voglia di regalare punti e spettacolo.

Contro il Crotone l’ennesima chance, cominciando dal folletto numero 14, dalla sua grinta. Ritrovare serenità sarà la cosa principale, perché non si può e non si deve distruggere quanto di buono fatto finora. Dries lo sa, gli altri dovranno capirlo.

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