Roma molto poco “caput mundi”, Napoli vince e difende la città

Non era mai successo prima d’ora, una svolta “epocale” in questo calcio decisamente macchiato dai troppi cori che ogni domenica accompagnano tristemente le gare di Serie A. L’arbitro Irrati, però, non ci sta e ferma il gioco. Il susseguirsi di “Bu” a Koulibaly, di “Vesuvio lavali col fuoco” provenienti dalle curve laziali hanno esasperato finanche un uomo di Pistoia che ha percepito quanto la situazione si fosse fatta vergognosa.

Una città come Roma, centro multietnico, “caput mundi” non può presentare, in una vetrina importante come quella calcistica, elementi del genere, la capitale italiana non può essere protagonista di tali avvenimenti e la notizia impazzerà, ovviamente, anche a livello internazionale.

Una bruttissima sconfitta che ha cancellato peraltro quella sul campo con le reti di Higuaìn e Callejon, le  quali continuano a far sognare dall’altra parte degli spalti i tifosi azzurri residenti nel Lazio.

L’inferno mischiato al paradiso, così Napoli batte due volte Roma attraverso la voce di un popolo innamorato delle sue radici, dei suoi giocatori. Canta Partenope in una sera fredda di febbraio, riscaldata dalla gioia di una realtà sempre più grande, sotto il cielo capitolino per tantissimi minuti sono state intonate le note di “Un giorno all’improvviso”, tormentone ormai che gira tutta l’Italia.

Irrati, dunque, deve essere da ora in poi l’esempio per tutti gli altri colleghi che facendo finta di non sentire, non smuoveranno mai le torbide acque del razzismo. C’è, dunque, chi scrive la storia con onore e chi farebbe rivoltare nella tomba i padri fondatori di una terra pullulante di cultura sporcata da un’ignoranza tutt’altro che latina. Riflettete.

Articolo precedenteVerso Juventus-Napoli, Allegri rischia seriamente di dover fare a meno anche di Evra
Articolo successivoSarri a Sky: “Pensiamo solo alla prossima partita. Insulti? La situazione era imbarazzante”