Ottobre l’alba dell’Impero: un mese di sole vittorie per gli azzurri, un record incredibile!

Provate a ricordare, così, a mente fredda, un mese a caso di una stagione a caso in cui il Napoli abbia collezionato solo vittorie. Probabilmente quasi nessuno di voi ci riuscirà, nemmeno consultando almanacchi e statistiche degli ultimi anni. Segno che qualcosa è cambiato dal ritorno della squadra in serie A, dal 2007 ad oggi. Certo si è abituati a bazzicare nelle zone nobili della classifica, ma sentire così da vicino l’odore del primo posto e soprattutto la consapevolezza di non avere di fronte squadre più attrezzate, come la dominatrice Juventus degli ultimi 4 anni, è qualcosa di meravigliosamente inedito.

D’altra parte le fondamenta del palazzo sono sempre state solide negli ultimi anni, ma è mancato sempre qualcosa. Ad una squadra che ha lottato e sfiorato il terzo posto lo scorso anno, sono stati “aggiunti” un portiere saracinesca (che garantisce almeno 6-7 punti in più), un allenatore capace di rendere flessibili le proprie idee al cospetto di squadra e calciatori e trasformare molti vizi in virtù (vedi la difesa, ma non solo), un modulo più congeniale ed un centrocampista tuttofare come Allan. 

Sicuramente tanta roba in più rispetto agli anni scorsi, ma quello che cambia è qualcosa super partes, insito nell’aria che si respira nell’ambiente partenopeo. Una coesione tra società, staff tecnico e calciatori senza precedenti. Sarri e Giuntoli sono il trait d’union di questa nuova “catena” e hanno il merito di aver trasmesso la mentalità e lo spirito giusto ai calciatori. Te ne accorgi quando tutti riescono ad esprimersi al meglio e quando qualcuno riesce addirittura a rendere oltre le aspettative. Situazione diametralmente opposta rispetto allo scorso anno, quando si parlava di alcuni giocatori come interessanti prospetti ma niente di più.

Il cammino sarà ancora lungo, questo è indubbio, ci saranno tanti ostacoli da superare, necessariamente quando si vuole arrivare in cima alla collina. Sarà interessante ed eccitante scoprire chi sarà la prima squadra a mettere i bastoni tra le ruote agli azzurri e conoscere come reagiranno gli stessi. Per adesso, però, la macchina di Sarri resta un’autentica schiacciasassi.

Articolo precedenteDe Magistris sul San Paolo: “Fatto altro passo importante”
Articolo successivoPellegrini, procuratore di Sarri: “Vi svelo i veri segreti del mister ed il motivo per cui ha scelto il Napoli”