Roma-Napoli sono sempre state due città simili e unite. Entrambe cattoliche, entrambe fataliste, entrambe scaramantiche.
Fin dai tempi prima della formazione dello Stato Italiano c’era un forte legame politico tra il Regno dei Borboni e lo Stato Pontificio. Questo legame venne poi trasmesso nel calcio, sul campo quando Juventus, Milan e Inter si spartivano gli scudetti e le due squadre del “Sole” dovevano accontentarsi di vittorie sporadiche. Quell’amicizia forte si ruppe però quando il Napoli acquisto’ quel calciatore laziale di Bruno Giordano.
L’odio verso l’ex centravanti azzurro superò l’amicizia che c’era tra le due tifoserie. Tutti però si ricordano del gesto dell’ombrello di Salvatore Bagni.
Un romanista “doc” come l’attore Massimo Bonetti, grande amico in quel periodo dell’immenso Massimo Troisi grande tifoso del Napoli, racconta quel giorno al sito calcionapoli24 quando finì definitivamente quel gemellaggio: “Io ricordo bene l’episodio che pose fine al bellissimo gemellaggio tra le due tifoserie, ero allo stadio. Andò così: partì il tifoso romanista dalla Curva Sud con la bandiera e si diresse verso la Nord strapiena di tifosi biancoazzurri napoletani. Quando arrivò lì ci furono applausi e cori per la Roma da parte loro, una cosa bellissima. Partito dalla Curva Nord quello napoletano, invece, una volta attraversato il campo e giunto alla Sud, prese fischi e bottigliette. Da romanista vero, doc, oggi chiedo scusa agli amici partenopei. Poi si è scritto del gesto dell’ombrello di Bagni ecc. ecc., ma quello è un episodio successivo e sicuramente, seppur deprecabile, fu la reazione adrenalinica dopo un gol che valeva un pareggio riacciuffato in netta inferiorità numerica, non certo la causa della fine di quell’amicizia. Spero che in futuro si possa ripristinare quel bel clima”.
Da quel momento i napoletani per i romani (così come già molte tifoserie del nord) divennero colerosi, il Vesuvio deve eruttare e la vergogna dell’Italia è il capoluogo della Campania.
Una rivalità che è stata ed è così forte da portare addirittura ad un morto, il tifoso azzurro Ciro Esposito.