Il Roma – Nessuna crescita, solo proclami da parte di De Laurentiis. Ora l’Europa League diventa un obbligo

Ci sarebbero due termini che andrebbero eliminati, o quantomeno  ridimensionati, dal lessico calcistico: si tratta di “progetto” e  “crescita”. Due concetti utilizzati a dismisura a partire dalle  categorie più infime, fino a quelle più prestigiose. Parole teoricamente  importanti, ma che vanno usate con attenzione perché descrivono  l’essenza della competizione sportiva.

CONCETTO ABUSATO – Il calcio, infatti, non è arte e quindi non è mai  fine a se stesso. Lo sport è agonismo, competizione: lo scopo è  prevalere sugli altri. Ecco perché chiunque fa sport agonistico ha il  dovere di chiarire con quale obiettivo partecipa alla competizione. Lo  ha fatto anche il Napoli, che tramite il presidente De Laurentiis,  l’allenatore e i giocatori, ha parlato fin troppo spesso di obiettivi.  Dallo scudetto all’Europa, si sono toccati vari stadi. Prima De  Laurentiis individuava in una classifica “tra il terzo e il quinto  posto” un habitat idoneo per il suo Napoli. Questo, però, senza mai  abbandonare la famosa crescita di cui sopra, che effettivamente c’è  stata. È arrivato il secondo posto e la Champions, e l’obiettivo  proclamato dal presidente ha visto l’asticella alzarsi ancora: “Il  Napoli è una società che deve stare possibilmente ogni anno in Champions  League. Occupare stabilmente un’elite del calcio”. L’arrivo di Benitez  ha poi generato un’euforia paradossa che ha portato De Laurentiis a  sbandierare a destra e manca proclami sullo scudetto, al quale però il  Napoli non si è nemmeno lontanamente avvicinato. Ma se una gaffe ci può  stare, bisogna fare attenzione agli obiettivi europei e all’uso continuo  del concetto di “crescita”, abusato anche da Benitez. Il Napoli lo  scorso anno ha disputato una bella stagione: terzo posto, Coppa Italia,  record di punti e record di gol. Chi più ne ha più ne metta. La  Champions è sfuggita, ma dal club azzurro non ci hanno risparmiato il  concetto di crescita. Almeno quella ci doveva stare. Lo ha ripetuto  anche De Laurentiis, associando all’ormai abusato termine anche un  discorso di fatturato. Ecco, per farlo crescere è indispensabile che il  Napoli vada a prendere i soldi dell’Europa che conta, perché sono  l’unica risorsa certa per migliorare la squadra e portare in cassa soldi  freschi.

LA CRESCITA – Ma questa crescita non c’è stata. Il Napoli ha 11 punti in  meno in classifica rispetto alla scorsa stagione. Un buco nero enorme  che rischia di far saltare ogni buon proposito. È vero che nessuno  obbliga il Napoli ad andare ogni anno in Champions. Ma se si parla  continuamente di crescita e poi si, invece, si fanno passi indietro si  va incontro a un fallimento con cui fare i conti. Benitez, forse, ha  capito la situazione già da qualche tempo. Ora punta tutto sull’Europa  League dopo aver vinto la Supercoppa.

CHE SCOMMESSA – L’allenatore spagnolo ha ragione ha parlare di vittorie  e di titoli, e con l’Europa League tenta la grande impresa: centrare un  grande trofeo e portare il Napoli in Champions in un colpo solo. Sarebbe  la svolta che metterebbe in un colpo solo la stagione tutta in positivo. Se  dovesse riuscirci sarebbe un genio, ma se uscisse dall’Europa League e  porterebbe gli azzurri dal quarto posto in giù sarebbe un disastro. È  proprio una stagione stralunata: salta o muori.

Fonte: Giovanni Scotto – Il Roma
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