Benitez ha le idee chiare. Higuain scalpita

Higuain ha fame di gol e tanta voglia di vincere. Tre partite in una settimana ora, e vorrà giocarle tutte. Verona e Roma al San Paolo: entrambe senza tifosi ospiti. L’Atalanta in mezzo, in trasferta. Si gioca ogni tre giorni. Il turn over è obbligatorio, ma pure il contro turn-over: “la restaurazione”. Il ritorno dei “titolarissmi”: perché anche Benitez ha i suoi. Si cambia allora, con tutto il rischio delle smentite, di scelte spiazzanti e una formazione sempre imprevedibile.

Ma un’idea c’è. E qualche sussurro. Minutaggi nelle gambe, rotazioni solite e un po’ di acciacchi da curare, gli indizi probanti aspettando le pettorine. Sacre. Quelle che non si sono ancora viste. Ieri gruppo diviso a metà. Chi ha giocato a Berna ha scaricato un po’ i muscoli, gli altri contro in partitina. Sette i cambi ipotizzabili, sarà un altro Napoli. E Benitez spera non solo negli uomini. Attenzione, intensità, ritmo e risultato, le variabili pazze.

Poi Rafael contro Rafael sarà la sfida tra portieri omonimi. Dietro torna Koulibaly, e con lui sempre Albiol: favorito su Henrique. Britos è affaticato, come Zuniga. Entrambi hanno svolto un lavoro specifico. Maggio e Ghoulam le opzioni sugli esterni. In mezzo, una traccia precisa: David Lopez c’è. Garantisce fisicità, equilibrio e intensità nel pressing. Piace tanto a Benitez. Lui è uno. Poi Inler. La spalla che sembra giusta. Era stato il peggiore a San Siro. S’è riscattato. Berna, casa sua e le critiche, gli hanno dato stimoli e forza. E’ in ballottaggio con Jorginho, ma parte avanti. E la rifinitura oggi può dare conferme. Quelle attese anche in attacco. Callejon richiamato d’urgenza per un quart’ora in Svizzera, in campo dall’inizio. Sei gol senza rigori. E’ il capocannoniere, il “pichichi” della A. Calletì a destra, Insigne opposto. Che scalpita. Come Hamsik e Higuain: la “perfezione” dello zero assoluto sotto porta. La doppia H. Perfetta comunque, almeno alla vigilia…

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