Callejón, dal mercatino della frutta a idolo del San Paolo. Ecco la sua storia…

Cante. Toque. Baile. D’improvvisazione. L’importante, esser coreografi della propria esibizione. José lo sa bene, quante volte gliel’avran detto. A lui, andaluso del Sur, di Motril. Dove il Flamenco non è solo un’arte, molto di più: vero e proprio ritmo di vita. Camarón de la Isla il sottofondo preferito, l’ispirazione si chiama Luis Nazario da Lima (anche se l’idolo è Cristiano). Idee chiare, quelle di José Callejón. Che tra casa – l’amore per la sorella Vanessa è smisurato – il mercatino di frutta dei genitori e scuola, trovava sempre il tempo per una partitina a futbol sala. Calcetto. Tra amici, più divertente. Altrimenti solo con suo fratello gemello Juanmi, il compagno di giochi di una vita. Loro, due gocce d’acqua un po’ in tutto. Dal tandem paella-Coca Cola a pranzo a quel sorriso da bravo ragazzo. A scuola i professori li confondevano, capitava spesso. In campo è successo lo stesso, agli arbitri però. Stima reciproca, fortune (e ruoli) differenti. Con una carriera professionistica che s’è pure intrecciata, agli esordi: insieme nel Real Madrid a 14 anni.

Dalla Fabrica madridista alla Primera, il balzo di José si è chiamato Espanyol. Il debutto? Contro il Getafe, “mi sentivo molto nervoso, emozionato”. Ma il talento è emerso ugualmente, eccome. Quasi cento presenze in tre stagioni. Giocate spettacolari, e gol. Fino a quella chiamata che proprio non t’aspetti: Real Madrid, ancora tu?! Ma non dovevamo vederci più? E invece… Mourinho lo (ri)vuole in blanco. Perché stregato dalla sua duttilità, imprevedibilità, umiltà. Un ritorno romantico, alle merengue, per circa cinque milioni di euro. E “Calleti” o “Chulo” – soprannomi dati dal suo grande amico Sergio Ramos – non si fa trovare impreparato. Al debutto, subito la gioia di una rete (ironia della sorte, proprio al suo ex amore Espanyol).

Ma il Real è il Real, grande competizione e forti pressioni. José se la gioca, e spesso toglie il posto a Ozil e Di Maria. Niente male direi. Ma l’affermazione tarda ad arrivare. Serve un’altra chiamata, quella giusta, per svoltare.Pronto, sono Rafa. A Napoli ti darò la continuità che cerchi. Detto, fatto. Callejon fa le valigie e impara l’italiano, anche abbastanza in fretta. La lingua del San Paolo. Destro, sinistro, al volo e pure di cucchiaio. José diverte tantissimo, decisivo. Goleador. Tanto da richiamare l’attenzione delle grandi europee. Pensate, in estate l’Atletico è arrivato ad offrire persino 28 milioni di euro (Callejon pagato 10 dal Napoli due anni fa). Ma niente, assolutamente incedibile. E quello spagnolo del sud s’innamora di Napoli, sempre più. “Per fortuna in Bolivia mandano la Serie A in tv, così posso seguire mio fratello. Sta facendo grandi cose, sono orgoglioso di lui” ha detto Juanmi. Che oggi ammira fiero il gemello, capocannoniere del campionato con sei gol in sette partite (e soli 8 tiri totali nello specchio). Meglio così, penseranno a casa Callejón: il rischio di confonderli ora proprio non c’è.

 

Fonte: gianlucadimarzio.com

Articolo precedenteFOTOGALLERY – Il Napoli atterra a Berna, ecco i primi scatti degli azzurri…
Articolo successivoNapoli, il brutto momento del “Fattore H”