Non si può certo dire che il suo arrivo a Napoli abbia fatto gioire e scalpitare gli animi dei tifosi azzurri, ma il suo temperamento e la voglia di fare bene, hanno stupito tutti ma proprio tutti.
David Lopez, il mastino del centrocampo di Rafa Benitez, ha da subito fatto capire chi è, e che le critiche o le pressioni sono per lui solo un punto di forza per migliorarsi e ritagliarsi un posto in un club così importante. L’Espanyol lo ha consacrato nella massima serie spagnola, dove però ha giocato solo un anno dopo diverse stagioni in B. La domanda che sorse spontanea quando uscì il suo nome fu giustamente: “Lopez chi?”. Uno sconosciuti per molti, anche per chi è un appassionato sincero del gioco del pallone.
Il mister, d’altro canto, non ha avuto mai dubbi sull’utilità e l’apporto che poteva dare alla sua squadra, sempre più “spagnoleggiante”. In conferenza, alle domande “maliziose” dei giornalisti, che gli ricordarono gli infelici messaggi di benvenuto su twitter da parte dei supporters partenopei, rispose a testa alta e con un coraggio da vendere che eri qui per far cambiare loro idea. Così il debutto, le buone prestazioni e il feeling con i suoi nuovi compagni lo hanno rigenerato. Lotta per un posto da titolare, insidiato però da Jorginho, Gargano ed Inler. Ma non importa, ciò che conta per lui è dare il massimo quando viene impiegato.
Contro lo Slovan ha palesato la sua forza, il soprannome giusto lo hanno già trovato: “la roca“, la roccia che rappresenta il suo modo di giocare e la cattiveria agonistica che lo contraddistingue. Con il Torino vuole essere di nuovo protagonista per conquistare l’affetto della “sua” nuova gente e per prendersi tutti gli applausi del pubblico del San Paolo.
