Buffa: “Sorpreso dalle tante date in teatro e dal numero di giovani”

Federico Buffa, giornalista sportivo e storyteller ex Sky, attualmente impegnato nel raccontare il calcio in teatro per tutta l’Italia, ha rilasciato delle dichiarazioni riguardo la sua carriera al Corriere della Sera. Ecco le sue parole:

Come organizza la narrazione? “Non ho diritto di scelta, ma ho diritto di veto. Il direttore indica un tema: se mi sta bene, si parte. Poi è solo un problema mio: devo farmi trovare pronto. Su Muhammad Alì, per me il più grande sportivo, ho letto 12 libri, dei quali solo 2 in italiano”.

Gira e rigira, è diventato attore “In teatro: è la mia occupazione principale”.

Stupito dai vari ‘tutto esaurito? “Più che altro sorpreso da quanti giovani ci sono. Sono del 1959 e di un altro ‘pianeta’. Però certe storie hanno evidentemente acquisito attualità nella contemporaneità”.

Ha ricevuto critiche offensive? “Non ne ho mai lette. Forse però in redazione sono stato visto come uno al quale era stata data la chance di arrivare ad un certo livello saltando la fila. L’ho notato pure in teatro: non sei nessuno, eppure ci sono tante date col tuo nome. Chi arriva dalla tv senza essere un attore passa per un parvenu che ha troppa visibilità: capisco la critica”.

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