Intervenuto anche ai mcirofoni di Sport Mediaset, l’allenatore del Napoli Walter Mazzarri ha presentato così la sfida di stasera:
Modulo? “Lo vedremo. La cosa importante che siamo riusciti a fare da quando sono arrivato a Napoli è aver fatto due, tre moduli. I ragazzi hanno cominciato ad assimilare e la cosa positiva è che possiamo cambiare atteggiamento tattico”.
Una delle chiavi potrebbe essere spezzare le linee dell’Inter e la loro intensità di gioco? “A vedere questa Inter con tutti i campioni in fiducia che giocano a calcio a memoria, non mi aspettavo però di vederla così in forma strepitosa. La Lazio è una signora squadra e l’Inter ha fatto una partita pazzesca. Affrontiamo un’Inter in forma stratosferica con ventidue titolari e forse di più. Ma siamo in fiducia e abbiamo lavorato altrettanto bene. I ragazzi hanno ritrovato la fiducia e spero che sarà una bella partita”.
L’Inter è stato definito il City d’Italia. Sarà così ingiocabile? “Vedremo. All’andata abbiamo fatto più possesso dell’Inter, loro sono stati cinici e in tre occasioni hanno fatto tre gol. Vedremo che partita sarà, inutile fare pronostici. Scenderemo in campo per fare la miglior gara per il Napoli, vedremo poi quale sarà il risultato”.
La storia dice che c’è speranza: non sempre il favorito vince? “Al di là di quello che dite voi giornalisti e opinionisti sappiamo cosa ci diciamo negli spogliatoi. Cerchiamo di fare il meglio, cerco di trovare tutte le soluzioni possibili durante la gara. Abbasseremo la testa e daremo il massimo per novantacinque minuti per cercare di portare una gioia ai nostri tifosi e sperando che il risultato sia figlio di una buona prestazione”.
Che squadra vuole vedere in campo? Leggera e spensierata o cattiva e affamata? “Nel calcio moderno bisogna dividere la partita in tre fasi: transizione, fase passiva e fase attiva. Quando abbiamo la palla dobbiamo essere leggeri e spensierati, quando non la abbiamo dobbiamo essere assatanati e recuperarla prima possibile e poi cercare di fare male in quel momento di transizione, come fatto con la Fiorentina”.
La Supercoppa cosa rappresenta? “Queste sono partite che, qualcuno un po’ più fortunato ne ha vinte tre o quattro, per me è la seconda in ventitré anni di carriera. L’ho detto ai ragazzi: sono occasioni che vanno affrontate al meglio. Non capita di giocarne tante di supercoppe, quindi cerchiamo di fare il nostro massimo per cercare di rimanere nella storia se possibile”.