Perché alcune squadre (compreso il Napoli) non vogliono i ritiri

Negli ultimi giorni, la discussione relativa alla ripresa del campionato si è fatta sempre più intensa. Il ministro dello sport Spadafora – dopo qualche sterile polemica via social – ha dato il via libera alla ripresa degli allenamenti di gruppo da lunedì 18 maggio.

Tuttavia, nel nuovo protocollo approvato dalla FIGC, uno dei punti più importanti riguarda i ritiri di gruppo: l’idea, sempre più diffusa, è che bisognerebbe andare in ritiro collettivo per due settimane prima dell’inizio del campionato.

Le società, in primis l’Inter, ma subito dopo anche Napoli, Udinese, Sassuolo e Torino, si sono dette contrarie all’attuazione di una regola del genere. Queste vorrebbero infatti continuare a mandare i giocatori a casa alla fine degli allenamenti individuali.

I club lamentano soprattutto la mancanza di strutture per attuare al meglio il protocollo approvato dalla FIGC insieme al Comitato Tecnico Scientifico. Un albergo che ospiti i calciatori in stanze singole è un’idea suggestiva, ma impraticabile per molti. Insomma, è caos. E non è escluso che da lunedì potrebbero slittare anche gli allenamenti di squadra.

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