Venti giorni senza giocare: come può il Napoli affrontare il Barcellona?

Il provvedimento messo in atto ieri dal Governo, comunicato in tarda serata da Giuseppe Conte, è sacrosanto. Il diffondersi del coronavirus in Italia è stato più veloce del previsto, causando problemi non di poco conto e paralizzando un’intera nazione.

Anche lo sport è stato messo in quarantena. Nel territorio italiano infatti nessuna attività sportiva potrà essere svolta fino al tre aprile, salvo allenamenti e gare internazionali. Guardando dunque in casa nostra, il Napoli non scende in campo dal 29 febbraio e non potrà farlo per oltre un mese, Champions League a parte.

Ma con che spirito gli azzurri affronteranno i blaugrana il 18 marzo? Due punti su tutti lasciano tanta perplessità: 1 – Dalla Spagna è stato chiesto di giocare il match senza tifosi azzurri o a porte chiuse; 2 – Il campionato spagnolo andrà avanti. Come si può dunque garantire uniformità in una situazione del genere? Sulla carta, ovviamente, il Napoli parte svantaggiato, ma così facendo anche in campo l’impresa sarà resa ancor più ardua. Il buonsenso non è stato messo in atto dalla Uefa, permettendo così a una squadra di essere più in forma dell’altra. Sperando che gli azzurri possano essere più forti anche di queste ingiustizie…

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