Obiettivo quota 44 per chiudere in bellezza un grande 2018

Lo spettacolo deve andare avanti o, per dirla in maniera più internazionale, the show must go on. La serataccia di San Siro, terribile per il Napoli sul terreno di gioco e tragica sul fronte dell’ordine pubblico, deve essere subito messa in archivio.

Nel post-gara di San Siro, Carlo Ancelotti si è dimostrato ancora una volta “leader calmo”, quando tutto poteva far presagire a un legittimo sfogo sui cori razzisti a Koulibaly (molto probabilmente causa della reazione che ha portato all’espulsione del senegalese). Prima che grande allenatore, Re Carlo si è comportato da persona perbene e autentico uomo di sport, che come tale deve voltare pagina.

Il post “Boxing day” (altro che clima natalizio) si chiama Bologna, squadra in chiara difficoltà, con un allenatore, Pippo Inzaghi, a dir poco in bilico. Ma Carlo Ancelotti, che con “Superpippo” ha vinto tutto ai tempi del Milan, non vuole lasciarsi andare a nessun “sentimentalismo”. L’obiettivo è girare a quota 44, terminando il girone d’andata a 4 lunghezze dai 48 punti del Napoli di Sarri. Meno punti, ma un piccolo gap attribuibile alle fatiche di Champions League, che in media porta via una decina di punti (come ricordavano spesso lo stesso Ancelotti e Adriano Galliani durante l’epopea milanista).

Tre punti contro i felsinei riporterebbero serenità, in attesa dell’esito dei ricorsi per le squalifiche di Koulibaly e Insigne e un anno nuovo che vedrà gli azzurri impegnati su tre fronti, con Coppa Italia e, soprattutto, l’Europa League obiettivi ampiamente alla portata dei partenopei.

Che stanno per lasciare un grande 2018, anno in cui si è sfiorata la “terza riscossa”, dando poi vita a un nuovo ciclo in maniera convincente. Ancelotti sogna di riportare lo scudetto all’ombra del Vesuvio, coronando a quel punto la più difficile impresa della sua carriera. Anche se, visto il palmares del Napoli, non sarebbe certo da disprezzare una clamorosa “doppietta” Europa League-Coppa Italia.

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