Il punto sul mercato: con Maksimovic anche la difesa è al top!

Il calciomercato del Napoli si è concluso ieri sera con l’ingaggio del difensore serbo; adesso si attende il responso del campo, almeno fino a gennaio.

Sono 7 i calciatori acquistati, per la prima squadra, dalla società partenopea: ai primi arrivi di Tonelli (tuttora ai box per problemi fisici) e Giaccherini, nelle ultime settimane si sono aggiunti quelli di Milik dall’Aiax, del croato Rog dalla Dinamo Zagabria, di Diawara dal Bologna e di Zielinski dall’Udinese. Ci si è messa anche la temporanea chiusura dello scalo aeroportuale di Francoforte a complicare il passaggio dal Torino di Nikola Maksimovic, da tempo corteggiato dal Napoli che stavolta è riuscito ad infrangere il muro più volte eretto dal presidente granata Urbano Cairo.

I tre nuovi centrocampisti rappresentano ben più di una semplice alternativa a quelli (Allan, Jorginho ed Hamsik) che lo scorso anno sono stati più volte costretti a fare gli straordinari per mancanza di sostituti adeguati. La qualità e la giovane età, in media meno di 21 anni, dei nuovi arrivati rendono il centrocampo azzurro completo ed affidabile anche in prospettiva futura di lunghissimo termine. Le cessioni a titolo definitivo di David Lopez e Valdifiori, oltre al prestito oneroso all’Atalanta di Grassi, hanno evitato poi di ingolfare troppo il reparto.

Visti i problemi fisici che stanno attanagliando il difensore prelevato dall’Empoli, considerata la partecipazione di Koulibaly e Ghoulam alla prossima Coppa d’Africa, sarà fondamentale avere in squadra un elemento di valore assoluto e duttile tatticamente come il nazionale serbo: all’occorrenza Mister Sarri potrà valutare di smistarlo sulla corsia di destra per far rifiatare Hysaj qualora Maggio non dovesse offrire le giuste garanzie oppure per destinare l’albanese alla corsia di sinistra.

Nelle restanti zone del campo è stato completato solo in parte il processo di adeguamento della rosa per colmare le lacune già evidenziate nella scorsa stagione ed ampliatesi con la partenza del centravanti argentino. Partendo proprio dall’attacco, la gara disputata a Pescara ha confermato che Manolo Gabbiadini non sembra avere le caratteristiche adatte al ruolo di prima punta in un 4-3-3, come invece ha dimostrato il neo-arrivato Milik (autore di una doppietta alla prima gara da titolare contro il Milan al San Paolo).

Per il 23enne polacco ci sarebbe bisogno di un sostituto per affrontare al meglio il campionato ed il girone di Champions; si  dovrà, quindi, individuare il modo di sfruttare il talento dell’attaccante bergamasco, magari optando (quando sarà schierato) per un modulo a 2 punte o passando al centrocampo a 2 (come ipotizzato anche dal presidente De Laurentiis dopo l’acquisto di Rog) per non isolarlo troppo come avvenuto nella prima apparizione in campionato.

Sugli esterni d’attacco, a Callejon, Insigne e Mertens si è aggiunto Emanuele Giaccherini; l’esperto giocatore, che si è messo in evidenza agli ultimi campionati europei, potrà essere molto utile per far rifiatare all’occorrenza il caballero di Motril, cosa che nella scorsa stagione non è praticamente mai avvenuta. Tra i pali, infine, non è stato individuato un sostituto di sicuro affidamento, anche per il futuro, a Pepe Reina; il portiere spagnolo, seppur convocato dal neo-allenatore della nazionale iberica Lopetegui, continua a mostrare segni di cedimento che mal si prestano ad una squadra che vuole lottare per traguardi ambiziosi.

Il mercato del Napoli è stato di primissimo livello, avendo messo a disposizione di Maurizio Sarri una rosa più omogena e completa di quella dello scorso anno, resistendo anche alle sirene inglesi che hanno offerto cifre importanti per Kalidou Koulibaly. Se proprio si vuole muovere una critica, con un piccolo ulteriore sforzo e la monetizzazione derivante dalla cessione di Gabbiadini (oltre che di quelle avvenute di Higuain, David Loepz e Valdifiori), si sarebbero potuti ingaggiare un portiere affidabile e di prospettiva ed una prima punta di ruolo.

Conclusa questione sessione di mercato, la palla passerà al campo che, come sempre, sarà l’unico giudice a cui non ci si potrà più appellare.

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