Tuttosport: “Biglietti e camorra, l’inchiesta continua”

    L’inchiesta è archiviata. Viva l’inchiesta. La questione dei possibili contatti fra il Napoli e la Camorra resta sotto indagine da parte della Procura Federale per quanto riguarda il “filone biglietti”, mentre ieri Giuseppe Pecoraro ha archiviato (ma non in modo definitivo, fanno sapere in Figc) il fascicolo sulla presunta frequentazione da parte di alcuni tesserati del club con esponenti della malavita organizzata. E proprio la presenza dei due fascicoli ha generato ieri pomeriggio non poca confusione, anche per alcune agenzie poco precise che si erano diffuse nella prima parte della giornata.

    L’idea che la Procura Federale archiviasse a tempo di record l’inchiesta sul Napoli aveva scatenato i social network in area juventina, con i tifosi bianconeri che lamentavano rumorosamente la disparità di trattamento, considerata la tenacia con la quale Pecoraro
    aveva agito nei confronti di Agnelli. Ad oggi, tuttavia, il filone più assimilabile a quello per cui è finito sotto processo il presidente bianconero resta aperto per il Napoli, anche se – fanno sapere dalla Federcalcio – fino ad ora non sono state riscontrate delle irregolarità
    di rilievo. In quest’ottica, Pecoraro ha ieri sentito De Laurentiis. Il procuratore voleva capire
    come funziona la gestione dei biglietti del Napoli, quindi il presidente è stato sentito come “testimone” e non come imputato. A lui e ad agli altri dirigenti azzurri sono stati chiesti dettagli sulla procedura di emissione dei tagliandi che vengono dati ai calciatori (tre per
    ogni partita a ciascuno), visto che la Procura della Figc indagava sul fatto che i calciatori
    stessi li avessero rivenduti o ceduti gratuitamente ad affiliati alla malavita
    organizzata. E questa indagine continua.

    Archiviata invece quella aperta il 26 giugno in seguito a notizie stampa sul presunto rapporto fra alcuni tesserati del Napoli e il clan Esposito. Fino a ieri, infatti, il fascicolo conteneva solo dei ritagli di giornale, perché non sono arrivate carte da parte della Procura
    della Repubblica di Napoli, da qui l’archiviazione. Ma il fascicolo potrebbe essere riaperto qualora arrivasse una qualche documentazione da parte della giustizia ordinaria.
    Il legale del Napoli, l’avvocato Mattia Grassani spiega: «La procura ha chiesto al presidente De Laurentiis se conoscesse la famiglia Esposito, se il club abbia dato dei biglietti agli Esposito e se avesse avuto relazioni di qualsiasi natura con i tre fratelli. Le stesse domande che erano state poste agli altri dirigenti del Napoli prima di lui e ai calciatori», l’ultimo atto di quell’inchiesta che poi è stata archiviata. Il fascicolo era stato aperto nel giugno scorso, quando erano stati arrestati i tre imprenditori napoletani Esposito, accusati di gestire locali in città per conto dei clan, e che sulle loro pagine Facebook avevano diverse fotografie in compagnia di alcuni calciatori azzurri, fatto che di per sé non prova nulla.

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