C’erano una volta i prezzi popolari…

Il Napoli solo fra qualche settimana risentirà l’urlo “Champions” nel proprio stadio contro il Benfica. Ieri la società ha reso pubblici i prezzi per ogni settore e, ovviamente, non sono mancati diversi malcontenti per il rincaro delle curve, avvenuto già contro la squadra rossonera.

La cosa che più è parsa strana, tra l’altro, è la differenza di soli dieci euro tra un posto definito da sempre “popolare”, data anche la scarsa visibilità della partita, ma che al contempo regala grandi spettacoli pirotecnici e sonori, con i distinti, ove la gara è nettamente più facile da osservare in tutte le angolazioni. C’è chi ha pensato ad una “punizione” per i continui striscioni contro la sua dirigenza dei famosi Ultras, i quali però, in un modo o nell’altro, troveranno qualche escamotage per andare.

La motivazione ufficiale sarebbe perché la squadra con gli anni è cresciuta ed è diventata più difficile da accontentare economicamente, così i tifosi, in un certo senso, dovranno collaborare per avere i conti sempre in ordine.
Purtroppo Napoli non è una città di soli élite, ma anzi di studenti, precari, lavoratori con stipendi non alle stelle che difficilmente potranno accasarsi e godere di queste sfide internazionali. Rispetto agli anni scorsi, l’aumento è stato considerevole: contro il Bayern Monaco “appena” 27,50€ e contro il Chelsea, negli ottavi di finale, 30€ per una sfida di lusso.

Da quelle partite, però, oltre che i calciatori e alcuni membri della società nulla è cambiato a livello strutturale. Lo stadio napoletano, in verità, ha subìto un forte regresso complice di lavori rimandati anno dopo anno. Lo spettacolo è importante, certo, ma immaginatevi di vedere la “Traviata” di Verdi in un teatro senza posti a sedere e con dei bagni lerci, in cui addirittura preferiresti trattenere i bisogni.

È un dato da non sottovalutare nemmeno questo, perché chi fa i sacrifici deve avere intorno a se un ambiente civile. A quel punto, poi, per soli dieci euro in più si virerà per i distinti. Oltre il costo elitario del biglietto, si devono considerare le spese di contorno: benzina, parcheggio (dando altri soldi agli abusivi).

100 e più euro oggi sono una fortuna per molti, forse qualcuno lo ha dimenticato. Magari presto la politica cambierà, cercando di andare incontro alle esigenze del popolo, fulcro e cuore di una città e della maglia azzurra.

È l’unione a fare la forza, come spiega anche il gioco del pallone, e queste lotte continue non faranno, purtroppo, bene a nessuno.

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