Napoli, vorrei ma non posso!

    Vorrei ma non posso, sembra essere diventato questo il manifesto del Napoli visto nelle ultime uscite ufficiali. Dopo la convincente vittoria a Roma contro la Lazio infatti, nelle successive quattro partite, i risultati sono stati inferiori rispetto a quanto precedentemente dimostrato e sono saltati agli occhi problemi fino ad ora mai emersi. Alla sconfitta di Torino è seguita quella di Villarreal, precedute in ordine di tempo dalla vittoria di misura e di rigore con il Carpi in casa, per giungere infine al pareggio amaro con il Milan. 

    Quattro partite in cui il Napoli è riuscito a segnare solo due goal, di cui però uno su rigore e l’altro grazie ad una fortunosa deviazione. Ignorare l’esistenza di un calo di forma della squadra sarebbe un errore in quanto ogni vittoria si costruisce lavorando per ridurre al minimo le disattenzioni, perché vince sempre chi meno ne commette. Giusto anche dire che a’ ciorta non abbia assistito il Napoli  ultimamente, che quei palloni che magari prima al solo tocco entravano in rete ora escono, che la classifica ancora sorrida al sogno scudetto nonostante il secondo posto; giusto però è anche dire che forse questo Napoli rivive se stesso e le difficoltà che negli anni conserva gelosamente.

    Non è nuova la parola “titolarissimi“, già in auge nell’era Mazzarri che testimoniava e testimonia come la coperta della squadra è sempre stata troppo corta per potersi riparare dal freddo delle insidie lungo la strada verso il successo. Panchina lunga significa poter avere più frecce al proprio arco nei momenti meno brillanti della stagione, significa aver alternative di gioco e di idee necessarie per scardinare le resistenze degli avversari in giornate in cui si fa maggior fatica. La panchina lunga è la prerogativa principale di ogni grande squadra che vuole competere e vincere all’interno dei confini nazionali ed europei.

    De Laurentiis ha parlato recentemente in difesa della squadra, snocciolando numeri e statistiche che evidenziano la buona salute dell’attacco, anche se l’impressione generale è che senza l’apporto del Pipita la squadra perda molto, e di come il Napoli sia èlite a dispetto di tutti quei tifosi che credono alle “favolette” di una squadra non all’altezza di prestigiosi obiettivi. Non vogliamo smentire il presidente, nel modo più assoluto, ma è legittimo porsi qualche domanda.

    Mihajilovic ad esempio  ha preparato e proposto una gara difensiva al San Paolo bloccando i punti forti del Napoli: la catena di sinistra, il blocco centrale su Higuain con i due centrali difensivi più i due centrocampisti centrali ed a turno Bacca e Niang sulla prima costruzione di Jorginho e la successiva di Hamsik, che appare a corto di ossigeno ultimamente e quindi di lucidità nelle fasi chiave di gioco. Lo slovacco non è il solo però a sembrare in debito di ossigeno, ma tutti i cardini della squadra che l’hanno portata così in alto fino ad ora dando la possibilità ai tifosi di sognare il tricolore.

    Maggiori alternative di giocatori e quindi di idee di gioco avrebbero potuto permettere a Sarri di proporre un undici sempre capace di esprimersi al suo massimo, non pagando eccessivamente le fatiche delle tante partite giocate; difatti nelle ultime uscite la squadra ha sofferto avversari schierati con il 4-4-2,modulo atto a limitare la spinta offensiva del NapoliSarri dovrà essere bravo ora, così come ha già dimostrato di essere, di trovare la soluzione al tappo che gli avversari cercheranno di mettere da qui in avanti al suo Napoli, studiando e valutando alternative tattiche concrete e risolutive in questo senso. Una squadra d’èlite non può accontentarsi di schiacciare il Milan costringendolo a parcheggiare il pullman davanti la porta, una squadra che si definisce tale riesce a scardinare tale muro e vincere la partita nonostante la inevitabile sofferenza; parafrasando potremmo dire: ” Ma i’ tanto ch’aggi’ ‘a vutá, e tanto ch’aggi”a girà, ca ‘o ddoce ‘e sott”a tazza fin’a ‘mmocca mm’ha da arrivá”.

    Dolcezza invece che resta nelle intenzioni di gioco, di programmazione ed intenti, ma disillusa poi nei fatti reali. Ed a questo proposito occorre considerare infatti che nonostante i proclami di sviluppare un mercato a grandi cifre per acquisire grandi nomi per rinforzare la squadra, poi nei fatti così non è stato perché Regini non ha disputato ancora un minuto di gioco e Grassi, anche quando riprenderà la forma fisica non è quel “giocatore pronto” capace di alzare il livello tecnico di questa squadra. Questa non vuole essere una bocciatura al mercato del NapoliGrassi infatti è un’acquisto eccellente per via della giovane età e quindi è da apprezzare.

    Si ripresenta dunque il concetto iniziale, questo senso di “vorrei ma non posso” che sembra affliggere il Napoli perché esiste la reale impossibilità di aumentare il tasso tecnico della squadra aumentandone il numero degli interpreti. Il fatturato è un limite non valicabile, ed il presidente giustamente non può andare oltre certi confini di spesa che andrebbero a minare il fair play finanziario, rendendo così impossibile o per lo meno difficile una lotta alla pari con i potenti del nostro calcio e in particolare della Juventus. Il Napoli negli anni è cresciuto molto, i titolarissimi di Mazzarri sono inferiori a quelli di Sarri oggi, ma questa crescita non permette comunque di essere alla pari della Juventus che oltre agli undici titolari può proporre, forte di un fatturato più che doppio del Napoli, una panchina costituita da giocatori di ugual valore di chi gioca.

    La conclusione è chiara, il Napoli ha raggiunto la sua personale èlite, e di questo occorre andarne orgogliosi, e anche se esistono intenzioni più nobili non sono comunque perseguibili nei fatti; ecco trovata la ragione per cui De Laurentiis si batte tanto sulla possibilità di edificare uno stadio di proprietà, perché esso potrebbe essere un passo importante per il futuro, un passo per poter smussare l’amaro vorrei ma non posso.

    Articolo precedenteVillarreal, Marcelino: “Higuaìn pericolo principale. Schiererò l’undici ideale, siamo qui per qualificarci”; Musacchio: “Io in azzurro? Vi spiego…”
    Articolo successivoTWITTER – Il Villarreal vuole vincere a Napoli: ecco il commento della società spagnola!