Il primo passo falso dell’era Spalletti

E’ stato il primo, grande, passo falso del Napoli quello contro lo Spartak Mosca. Il 2-3 finale è un risultato figlio degli episodi che hanno condizionato il match, e che non hanno permesso al Napoli di continuare sulla striscia positiva dei primi 30 minuti.

Partenza col botto

Pronti-via e Napoli in vantaggio con il gol di Elmas. La battuta per entrare già nella metà campo dello Spartak Mosca l’avevamo già vista in stagione, e ieri ha portato il primo frutto. La partita continua tra passaggi di prima, combinazioni fra terzini, esterni e centrocampisti, tiri (tutti fuori, però) e tanto bel gioco.

Il piano gara di Spalletti era chiarissimo, lo Spartak Mosca lo stava già soffrendo e altro non poteva fare che cercare di allontanare più possibile il pericolo dalla propria area di rigore, anche se il Napoli era sempre lì.

Spesso, però, nel calcio alcuni episodi possono cambiare il corso di partite, stagioni. Un po’ come è successo al Milan contro l’Atletico Madrid il Napoli vede spezzarsi le ali sulle quali stava viaggiando dopo 30’ per via dell’espulsione di Mario Rui. Rosso diretto, dopo la revisione al VAR: incontestabile.

Le contromosse di Spalletti

Da lì, la partita prende una piega completamente diversa. Per qualche minuto, il Napoli passa a 4 in difesa con Elmas che scala come terzino destro, mentre Di Lorenzo si trasferisce a sinistra (momentaneamente, perché si alternerà durante la partita). Napoli che deve inevitabilmente, poi, passare ad un fisso 4-4-1 con Petagna unico riferimento, accompagnato (quando possibile) da Politano a destra e Elmas che è andato poi a fare l’esterno sinistro del centrocampo, appunto, a 4.

Il 441 con il quale si schiera il Napoli – quasi – fino alla fine della prima frazione di gioco: Elmas, Manolas, Koulibaly, Di Lorenzo in difesa; Politano, Zielinski, Fabian e Insigne a centrocampo, e Petagna davanti.

Il pallino del gioco è passato allo Spartak, che in ogni zona del campo era in superiorità numerica e riusciva a mettere in difficoltà il Napoli, che ha dovuto buttare via una quantità di palloni incredibile. Mancando un centrocampista (Elmas) che era andato a sopperire all’assenza di un terzino, gli azzurri avevano un uomo in meno in mezzo al campo e, se Zielinski e Fabian si abbassavano per proporsi, venivano seguiti a uomo dai calciatori dello Spartak. Inoltre, in questo modo, il Napoli era costretto a lanciare su Petagna che, però, era inevitabilmente solo.

La pressione a uomo dei calciatori dello Spartak Mosca dopo che il Napoli è rimasto con un uomo in meno: in questo modo, i russi erano in superiorità numerica in ogni zona del campo.

Arriva il cambio di Lorenzo Insigne poco prima del 45’ (primo tempo che poi è durato un’infinità, così come il secondo), ma il vero mutamento del Napoli arriva all’inizio del secondo tempo, con l’ingresso di Anguissa e Osimhen.

Il “nuovo” 441: Malcuit, Manolas, Koulibaly e Di Lorenzo in difesa; Elmas, Fabian, Anguissa, e Politano a centrocampo, con Osimhen punta.

Come vediamo dall’immagine della battuta dello Spartak Mosca per l’inizio della seconda frazione, il Napoli si schiera sempre con un 4-4-1 ma cambiano molti interpreti: Malcuit a destra, Di Lorenzo ancora a sinistra, Anguissa e Fabian al centro con Politano ed Elmas larghi, mentre Osimhen davanti.

La trama è chiara: cercare di mantenere in difesa, recuperare con Anguissa e Fabian, andare in verticale da Osimhen con l’appoggio di Politano/Elmas. Più facile a dirsi che a farsi, perché lo Spartak nella seconda frazione ha messo enormemente in difficoltà il Napoli sulle fasce. Politano ed Elmas hanno dovuto sacrificarsi molto, e Osimhen veniva lanciato in solitaria (ma di pericoli ne ha creati lo stesso, facendo espellere per doppio giallo Caufriez).

Moses da un lato e Ayrton dall’altro non hanno dato tregua al Napoli, che vedeva arrivare palloni nella propria area di rigore da ogni lato, molto spesso. In questo modo, il Napoli ha subito gol al 55’ proprio dopo una discesa di Moses e il tiro di Promes, deviato ma destinato comunque in porta. Gli azzurri fanno e hanno potuto far poco per evitare questo gol e anzi, cercarne un altro. Il risultato rimane in parità fino all’80’ minuto: poco prima, Spalletti aveva cambiato ancora tatticamente la propria squadra.

Di Lorenzo, tornato a destra, si è stretto con gli altri due centrali formando una difesa a tre per poter costruire con un uomo in più e trovare, in avanti, gli scatti di Lozano (entrato poco prima) e Osimhen.
Il gol dell’1-2, però, arriva dopo che Fabian perde una palla sanguinosa a centrocampo.

La sovrapposizione di Ayrton, non seguita da Lozano che è in ritardo dopo che il Napoli ha perso palla a centrocampo. Nonostante il passaggio alla difesa a tre, il Napoli ha continuato a soffrire sulle fasce subendo la rete dell’1-2 poco dopo il cambio di modulo.

Come vediamo dall’immagine, partita l’offensiva dello Spartak, Lozano (che era alto perché aspettava alto che i tre dietro costruissero l’azione) era nettamente in ritardo su Ayrton, che sovrapponendosi a Promes trova strada spianata per poter andare sul fondo e mettere al centro per la rete di Bakaev, anch’esso solo per via del tardato arrivo di Anguissa e Fabian.

Poi Osimhen procura l’espulsione a 8 minuti dalla fine, il Napoli torna 10vs10 e sembra potercela fare. Invece, ci sarà il 1-3 causato da un doppio errore di Koulibaly, che prima sbaglia il lancio e poi esce, male, sul portatore di palla lasciando completamente libero Sobolev, che metterà al centro per la doppietta di Promes.

Il 2-3 arrivato al 93’ è solo di contorno, in una serata condizionata dall’espulsione di Mario Rui, e dove il Napoli è stato messo alle strette senza che riuscisse in maniera attiva a contrattaccare.

La qualificazione al prossimo turno non è compromessa, sarà però fondamentale fare sei punti contro il Legia Varsavia (a punteggio pieno) nelle prossime due giornate: in questo modo, il Napoli potrà rimettersi in corsa per l’accesso diretto agli ottavi di finale di una competizione che nasconde sempre insidie, ma che può e deve essere un obiettivo.

Articolo precedente“Metteremo pressione al Napoli”, la pensa così il calciatore della Fiorentina
Articolo successivoPedullà: “Il vero trascinatore del Napoli di Spalletti, è lui”