Victor Airlines salva un Napoli dalle idee consolidate

Sembravano finite, le speranze, dopo il 2-0 di Barnes. Invece, il Napoli è riuscito a riagguantare la partita contro il Leicester – meritatamente – grazie alla doppietta di Victor Osimhen, che segna due gol stratosferici.

E’ stata una partita in cui il Napoli, a lunghi tratti, ha dominato lì in Inghilterra. E di precedenti come quello di ieri non ne ricordo. Resta il rammarico, per non aver trovato la rete del pareggio quando il risultato era sull’1-0 per i padroni di casa: il Napoli, dopo la rete di Perez, ha dominato fino alla fine della prima frazione senza però riuscire a trovare il gol.

Per come si era messa la partita, è stato importante averla ripresa. L’esordio proprio contro il Leicester non era facile, ma Spalletti – anche oggi – è riuscito a lavorare nella testa dei calciatori, sia dei titolari che delle “riserve”, che anche a detta sua hanno cambiato la partita.

Leicester

La formazione partenopea davanti a sé aveva una delle squadre migliori della Premier League, che dopo un anno intero in top 4 lo scorso anno, ha visto sfuggire la qualificazione in Champions League solo nelle ultime giornate.

Uno dei punti di forza del Leicester è la riconquista del pallone e la conseguente transizione offensiva, fatta veramente in pochi secondi. Anche ieri contro il Napoli lo ha dimostrato, con una pressione molto offensiva e ben organizzata.

Lo ha dimostrato, infatti, sia quando il Napoli impostava l’azione da dietro con Rrahmani, Koulibaly e Di Lorenzo che quando il pallone superava la loro prima linea di pressione.

Il Napoli costruisce con i suoi tre difensori, il Leicester crea una linea altrettanto numerosa e sale con i tre centrocampisti.

Come vediamo in questa prima immagine, dopo soli 40 secondi la squadra di Rodgers ha messo in chiaro il piano gara, portando già sei uomini nella metà campo azzurra (rossa, nel match di ieri).
Inoltre, analizzando proprio le posizioni dei calciatori delle Foxes, vediamo come Ndidi segue Zielinski, Soumare accorcia su Anguissa mentre Barnes, Iheanacho e Daka si schierano con una linea a 3 proprio davanti ai 3 che impostano l’azione del Napoli, quasi a uomo.

Come detto, il recupero palla e la conseguente transizione è uno dei punti di forza del Leicester, e attenzione a confondere questo aspetto con il “catenaccio e contropiede” perché sono due cose che vivono in mondi proprio opposti.

La rete del 2-0 del Leicester, infatti, è arrivata proprio in questo modo.

L’errore di Giovanni Di Lorenzo che ha fatto partire il Leicester, che ha trovato il 2-0.

Sfruttando l’errore di Giovanni Di Lorenzo (e il Napoli di errori così banali, individuali, ne ha fatti molti) il Leicester ha recuperato palla e in veramente pochi secondi è arrivato in area di rigore con Barnes, che anche se raddoppiato è riuscito a incrociare bene in porta.

Inoltre, il Leicester ha messo in difficoltà il Napoli quando spesso andava a dialogare nello stretto, per poi imbucare per uno degli esterni o per Iheanacho. In queste situazioni, il Napoli ha avuto qualche difficoltà soprattutto nel non far filtrare questi palloni, anche se nella prima frazione di gara hanno fatto un buon match – sotto questo punto di vista – Fabian e Anguissa.

Napoli

Per via di questa pressione molto ben organizzata, qualche volta durante la prima fase di possesso il Napoli faceva fatica nell’uscita palla al piede: o Fabian era molto marcato e quindi il gioco centralmente era difficile sfruttarlo (e qualche volta si abbassava Zielinski ma era seguito da Ndidi) o Koulibaly provava un lancio per uno tra Malcuit a destra e Insigne a sinistra. Proprio da questa situazione, infatti, è nato il primo gol.

Il lancio che Koulibaly sbaglierà e che porterà all’1-0 del Leicester. La squadra di Rodgers anche qui con sei uomini nella metà campo del Napoli, con due linee da tre aggressive.
La conclusione dell’azione del primo gol degli inglesi: Iheanacho taglia davanti a Di Lorenzo, che è costretto a seguirlo e a lasciare così tanto spazio alle sue spalle, attaccato perfettamente da Ayoze Perez.

Era importante, quindi, riuscire a muovere il pallone anche orizzontalmente, per muovere un po’ il Leicester e dare una palla in profondità a Osimhen, che spesso è anche andato ad allargarsi per prendere questi palloni e favorire l’ingresso in area di Zielinski, Lozano o altri calciatori a rimorchio.

Una verticalizzazione di Insigne per Osimhen, che si allarga sulla sinistra mentre altri calciatori andranno ad occupare l’area di rigore.

Come vediamo da questa immagine, infatti, dopo un palleggio orizzontale il Napoli velocemente arriva nei pressi dell’area di rigore: palla per Osimhen che ha tagliato verso l’esterno, mentre vanno ad attaccare e occupare l’area Lozano e Zielinski. In seguito, è stata guadagnata una punizione dal limite.

La squadra di Spalletti ha registrato il 60% di possesso palla, 22 tiri totali (15 nel primo tempo) e ha accumulato ben 2.38xG, rispetto ai 0.97 del Leicester. Proprio questa statistica la dice lunga sull’andamento della partita.

Anche il Napoli in molte situazioni andava a pressare alto e aggredire il Leicester. Anche quando perdeva palla, mostrava un aspetto che dopo quest’estate assocerò sempre all’Italia di Roberto Mancini: la riaggressione.

In questa situazione, non di riaggressione ma di pressing molto alto, vediamo come i calciatori del Napoli siano posizionati in punti ben precisi per mettere in crisi il Leicester. Infatti, un attimo dopo questo fermo immagine, Schmeichel sarà costretto all’errore rilanciando sui piedi di Hirving Lozano.
Per il futuro

Il Leicester ha fatto la sua partita. Probabilmente ha trovato un Napoli ancor più forte nell’arrivare al tiro di quanto si aspettasse. Perché il piano gara del Leicester era chiaro ed è stato adottato dal primo minuto, e ha anche portato risultati. Andare avanti per 2-0, in una partita così, non è roba da poco, meritato o non meritato che sia.

Dall’altra parte, però, c’è stato un Napoli che nel carattere ha ancora una volta stupito, e dalle dichiarazioni stesse di Koulibaly si capisce che “partite come questa, due anni fa, le avremmo perse”. I calciatori lo sanno e soprattutto Spalletti lo sa: è da lui che arriva questo cambiamento.

Tornando al campo, ma rimanendo su Spalletti, ottima la gestione delle risorse, ottimi i cambi e come si sono inseriti. La cosa fondamentale, adesso, sarà chiudere il girone di andata facendo sei punti contro le altre due avversarie, perché il primo posto nel girone, quest’anno più che mai, è fondamentale.

Il Napoli ha da migliorare ancora la freddezza sotto porta, che ieri le occasioni sbagliate soprattutto nel primo tempo non si misurano. Innalzandosi al cielo con una doppietta straordinaria, Osimhen ha ripreso la partita, insieme a tante altre varianti. D’ora in poi inizia un tour de force tra turni infrasettimanali e ancora Europa, e il Napoli ha la rosa per affrontarlo.

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