In una partita che si presentava come ostile, il Napoli vince e convince a Udine con un netto 0-4, che lo porta a punteggio pieno dopo quattro giornate.
Solo a fine statistico, non per altro, è curioso ricordare che il Napoli non era da solo al comando della classifica da febbraio 2018, in QUELLA stagione. Ripeto, solo fini statistici, alla quarta giornata non c’è motivo di analizzare troppo la classifica.
L’analisi, però, va fatta sicuramente sulla dominante prestazione degli uomini di Spalletti, che hanno messo in atto tante cose provate in settimana e che effettivamente hanno fatto male agli uomini di Gotti.
Sui quattro gol realizzati, infatti, ben due arrivano su schema da palla inattiva, mentre un altro è frutto di un grande lavoro fatto sula catena di sinistra da Mario Rui, Elmas e Insigne, anch’esso provato e riprovato in partita fino a che non ha portato alla rete di Victor Osimhen. Il quarto gol, invece, è puro estro di un calciatore che deve ritrovarsi e a cui questo gol farà bene: Hirving Lozano.
Spalletti gioca a scacchi
L’Udinese scendeva in campo con il suo solito 3-5-2 che, in fase di non possesso (ovvero la grande maggior parte della partita), diventava un 5-3-2 con Molina e Larsen che si abbassavano. Pussetto e Deulofeu non rinunciavano però ad essere aggressivi, ma quando la loro linea veniva saltata dal gioco del Napoli, i bianconeri si rintanavano nella loro metà campo.
La chiave che serviva per sbloccare questa partita, come ha anche detto Spalletti nell’intervista a DAZN, era andare da destra a sinistra in maniera veloce. Iniziare l’azione da un lato per concludere dall’altro, proprio per muovere l’Udinese che difficilmente si faceva prendere alla sprovvista con un possesso sterile.
I dati non mentono, e i calciatori che hanno giocato più palloni dell’intero match sono stati proprio i tre incaricati alla prima costruzione dell’azione azzurra: Koulibaly (105), Rrahmani (98) e Di Lorenzo (97). Seguono Mario Rui e Fabiàn rispettivamente con 92 e 85.
Questo sta a dire che il Napoli è stato tanto, ma tanto paziente, e la palla da un lato all’altro la girava per muovere l’Udinese. Ma la combinazione decisiva l’hanno effettuata Elmas e Insigne, in sintonia tra loro come una fisarmonica con un movimento preparato in settimana, poi anche in partita fino a che non è arrivata la rete dello 0-1.
Nell’immagine che precede, infatti, vediamo come Elmas, nel momento in cui si allarga verso sinistra mentre Mario Rui ha palla, guarda Becao per vedere la sua posizione e capire come attrarlo a sé. Intanto, Lorenzo Insigne è molto aperto a sinistra, e anche questa sua singola posizione è stata una prova importante per arrivare al gol dello 0-1, soprattutto per ciò che comportava sulla posizione di Molina.
Infatti, come vediamo dall’immagine qui sopra, la posizione spesso molto larga di Insigne andava a creare problemi a Molina che, anche aiutato poco dai compagni, non poteva né stare a uomo su Insigne, né stare troppo dentro al campo: in questo modo, Mario Rui è riuscito a servire il numero 24 in profondità con una buona palla, che poi ha portato alla conclusione in porta.
Infine, la rete del Napoli è arrivata sfruttando proprio questi due movimenti appena analizzati, che hanno mosso bene la linea a 5 dell’Udinese: sembrava quasi una partita a scacchi, che Spalletti ha vinto con le mosse giuste.
Vedendo la prima immagine che precede il gol di Osimhen, infatti, vediamo come Becao viene attratto da Elmas (sempre mentre ha palla Mario Rui) e come Insigne, con un contro movimento, si libera di Molina e va ad attaccare lo spazio lasciato libero proprio dall’argentino e, soprattutto, dal difensore brasiliano.
Sotto questo punto di vista, Spalletti ha preparato la partita in modo pressoché perfetto.
Fabiàn e Anguissa stanno facendo la differenza
Nonostante le assenze di Demme e Lobotka, e nonostante Zielinski non sia al meglio della forma, a centrocampo Fabiàn Ruiz e Anguissa stanno facendo la differenza.
I due sono nella top 5 del Napoli in diverse “categorie” per questa partita: giocatori che hanno corso di più, giocatori con maggior velocità media in corsa, indice rischio passaggio (Anguissa), pressione ricevuta e disponibilità al passaggio (Fabiàn).
Inoltre, Spalletti ha fatto il punto proprio su Fabiàn nel post partita dicendo che “può diventare un importantissimo play perché vede oltre il primo passaggio”. Ciò in cui sta migliorando lo spagnolo, infatti, è che si sta proponendo molto di più ai compagni in entrambe le fasi: nella prima costruzione e anche come appoggio, fulcro centrale, quando si sviluppa la manovra offensiva da un lato all’altro.
Sempre il tecnico ex Inter e Roma ha inoltre continuato dicendo che, giocando a due tocchi, esprime al meglio le sue qualità, ed è proprio ciò che nel match di ieri ha fatto meglio.
Un’altra vittoria di carattere
Ieri, pensando all’inizio di stagione del Napoli, scrivevo: “In 10 contro il Venezia, in un inferno contro il Genoa. Dominando a Udine, passando per la vittoria contro la Juventus e un 2-2 dato quasi per impossibile in casa del Leicester. Il titolo delle prime uscite ufficiali del Napoli di Spalletti è: CARATTERE. In tutti i sensi”.
E penso sia la sintesi perfetta per come il Napoli sta affrontando queste partite. Ne arriverà una probabilmente ancora più tosta a Genova contro la Sampdoria, in un turno infrasettimanale sempre aperto a sorprese. Il Napoli è pronto a confermarsi, e se lo farà anche in questo match, non chiudiamo nessuna porta per il futuro.