RUBRICA – Dai ritorni sperati ai mancati arrivi: il Napoli rimandato a gennaio!

Il mercato azzurro è partito ufficialmente agli primi di giugno con una lieta notizia: il ritorno di Pepe Reina tanto auspicato dai tifosi, che non hanno mai dimenticato le prodezze ma anche l’amore del portiere spagnolo verso i napoletani e l’arrivo del centrocampista Mirko Valdifiori.

Sembrava l’inizio di un mercato oculato e progettato, soprattutto pronto a tappare le lacune nelle reparti ormai risaputi carenti da diverse stagioni.

Callejon parte o resta? Ed Higuaìn? Gli interrogativi principali sono stati questi, dato che i due attaccanti ex Real Madrid sembravano sul punto di dire addio al club. De Laurentiis è stato duro: pagate la clausola di 94.736.000 di euro e il Pipita sarà vostro, altrimenti inutile bussare alla porta. Nessuna pretendente si è fatta avanti, certamente tale cifra ha fatto girare la testa anche agli sceicchi più ricchi d’Europa.

Lo spagnolo, invece, corteggiato a lungo dall’Atletico Madrid è stato abbandonato da Simeone che ha preferito altri rinforzi. La cosa fondamentale, dunque, è stata avere tutti i tesserati del reparto avanzato alla corte di Sarri, il quale dovrà sfruttare le potenzialità di ognuno di loro, visto che la qualità e la quantità sicuramente non mancano.

In prestito solo Zapata che all’Udinese si farà le ossa affinché possa tornare ricco di esperienza e meno acerbo dal punto di vista tecnico. Se ci saranno anche le giuste motivazioni, la macchina perfetta creata da Benitez che, in due anni, ha collezionato più di 200 gol farà gioire ancora una volta i tifosi.

Per quanto riguarda il centrocampo, invece, l’arrivo di Allan ha dato sicuramente più sostanza alla mediana partenopea, qualità che il vecchio leone Inler, trasferitosi in Inghilterra, non aveva e finanche quello di Valdifiori, il quale può ritenersi l’unico vero regista in questa serie A con le sole pecche della inesperienza in campo europeo e con un fisico gracile che ha bisogno di tempo per carburare. Un “acquisto”- se così può essere definito- è quello di Marek Hamsik, tornato finalmente nel suo ruolo naturale, sulla linea di centrocampo e con un’anarchia di gioco che può far perdere i punti di riferimento agli avversari. Insieme a lui, anche lo sfortunato Jorginho può rivestire il ruolo a lui congeniale, ci vorrà pazienza però per ritrovare il ritmo giusto dopo tanti mesi di panchina. Insomma, un gruppo lì in mezzo abbastanza bene assortito, con gli innesti dei giovani El Kaddouri, Chalobah e Dezi, l’ultimo di scuola napoletana, che potranno rivelarsi sorprese piacevoli durante il corso dell’anno.

Per quanto riguarda la difesa si va a toccare un punto dolente, partendo dai terzini che risultano essere cinque anziché quattro per il mancato passaggio alla Sampdoria di Zuniga, il quale, a questo punto, dovrà essere recuperato dall’ex Empoli. Il solo arrivo di Hysaj sicuramente non ha colmato le lacune, considerando i continui problemi fisici di Strinic i quali disperatamente lo tormentano da anni; Maggio sia per l’età che per il gioco espresso fino ad ora non potrà essere il titolare inamovibile e dovrebbe, a breve, lasciare posto all’albanese quando Ghoulam imparerà i meccanismi di gioco Sarriani.

Un’altra nota stonata sono i centrali di difesa, l’unico vero reparto che doveva essere rivoluzionato e completato non è stato praticamente toccato, se non con l’arrivo di Chicheres il quale ha preso il posto di Britos, volato al Watford nell’affare Zapata con l’Udinese; Albiol ed Henrique hanno palesato numerosi limiti che danneggiano il gioco partenopeo, Koulibaly attualmente sembra quasi una certezza, contro gli uomini di Zenga è riuscito ad imporsi di fisico e di carattere, segno che al Napoli vuole fare bene per diventare pilastro della difesa.

Da valutare Luperto, altro giovane della “cantera” azzurra, che ha firmato il suo contratto da professionista trasferendosi così in prima squadra. Addossargli però pressioni e responsabilità sarebbe da incoscienti.

L’ultimo reparto, il più rivoluzionato, è stato quello dei portieri grazie all’arrivo di Gabriel, giovane brasiliano scuola Milan in prestito secco per ritornare al nord, condito con l’addio di Colombo, uomo spogliatoio, la quasi sicura rescissione contrattuale di Andujar dopo appena un anno all’ombra del Vesuvio e, come già detto, lo sperato ritorno di Reina, leader e campione.

I tifosi, però, si aspettavano qualcosa di più, la sorpresa tanto bramata alla fine non è arrivata, ed anzi la ciliegina sulla torta è stata l’imbarazzante trattativa sfumata di Soriano, che prevedeva un quadriennale al mediano blucerchiato e, in cambio, l’approdo a Genova di Zuniga, da diversi mesi fuori dai progetti azzurri (e a quanto pare rientrato).

Il legale del club di Ferrero ha giustificato questa brutta figura a causa degli obsoleti diritti di immagine istituiti da De Laurentiis, i quali rendono le trattative lente e farraginose (non è la prima volta che succedono situazioni del genere per colpa di questi cavilli).

Insomma, un mercato che poteva raggiungere la piena sufficienza con quest’ultimo colpo ma che, sia per motivi pratici che organizzativi, ha rimandato a gennaio il club partenopeo, senza dimenticare i mancati arrivi di Romagnoli, Maksmovic o Vrsaljko con i quali la società ha perso tempo, opportunità e innesti.

Ci sarà molto da riflettere anche quest’anno, oltre la difesa bisognerà rifondare anche parte della società, la quale non può permettere più che avvengano tali avvenimenti. Agosto è finito, il calcio-mercato pure, sperando infine che gli errori possano trasformarsi in occasioni e lezioni per il futuro.

“ERRARE HUMANUM EST, PERSERVERARE AUTEM DIABOLICUM”

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LUDOVICA DONNARUMMA

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