Si è riaperta la strada che pareva più dissestata, visto che adesso il Napoli può sognare davvero di vincere l’Europa League e qualificarsi così, automaticamente, per la prossima Champions. Il percorso rimane insidioso, però, con il ritorno contro il Wolfsburg già alle porte e poi l’ormai probabile semifinale: l ultimo ostacolo prima della finalissima del 27 maggio a Varsavia. Ma è ancora troppo presto per scommettere tutto su un solo obiettivo e abbandonare la via maestra del campionato: in cui gli azzurri dovranno, al contrario, confermare i passi avanti fatti a livello internazionale.
A 8 giornate dal termine, con 24 punti in palio e parecchi scontri diretti da disputare, la squadra di Benitez non può sentirsi già tagliata fuori dalla volata per il terzo posto. Diventa dunque fondamentale rialzare la testa pure in classifica, a partire dalla sfida di oggi (ore 18) sul campo del Cagliari: un test temibile dal punto di vista tecnico e anche ambientale. Il Sant’ Elia sarà una bolgia, complice l’ esasperato astio tra le due tifoserie. Al Napoli succede spesso di essere accolto malissimo, lontano dal San Paolo. E ancora più spesso di non trovare l’ orgoglio necessario per reagire, come è successo a Palermo, Torino, Verona e Roma: dove la squadra di Benitez ha incassato 4 ko di seguito.
Una striscia negativa pagata a caro prezzo in classifica e da spezzare già stasera, per non compromettere in maniera quasi definitiva la rincorsa al terzo posto. L’effetto Wolfsburg, tuttavia, ha restituito autostima e buonumore agli azzurri: riducendo anche l’ inevitabile stress psicofisico per la trasferta in Germania. Higuain e Hamsik, i leader della squadra, hanno ripetuto lo stesso rituale della vigilia di Europa League: postando su twitter i loro sorrisi alla partenza per Cagliari. Rafa confida soprattutto nel fattore H2: tocca ai leader dare la scossa anche in campionato, l’ altra via per puntare alla Champions.
Fonte: La Repubblica
