Verso Napoli-Barcellona: i punti di debolezza dei catalani, al secondo posto… troppi gol sbagliati

L’urna degli ottavi di finale di Champions League ha decretato: sarà Napoli-Barcellona. Una sfida tra due squadre in crisi, entrambe reduci da una stagione incredibile e inceppatesi in quella attuale. Tuttavia, appare difficile immaginare che a febbraio o a marzo la situazione attuale possa non essere mutata. Per i giorni delle partite in questione, tutto potrebbe cambiare, in meglio come in peggio. Dunque, quali sono i pregi ed i difetti dei catalani? Una squadra che al momento sembra un gigante dai piedi d’argilla, ma che va rispettata per il potenziale e le qualità a sua disposizione.

I PUNTI DI DEBOLEZZA DEL BARCELLONA, AL SECONDO POSTO… TROPPI GOL SBAGLIATI

La compagine di Xavi sta venendo meno in fase realizzativa in maniera piuttosto preoccupante. Per inciso, già nella scorsa stagione i catalani hanno mostrato poca lucidità sotto porta, ma hanno colmato certe mancanze grazie ad una eccellente difesa che ha permesso di subire pochissimi gol. Quest’anno non solo sono sorti dei problemi a livello difensivo, ma quelli dal punto di vista offensivo sono incrementati. Uno dei dati che al meglio rende noto questo problema è quello degli expected goals (xG), la statistica con la quale si cerca di rappresentare il potenziale offensivo di una squadra, ovvero i gol che una formazione avrebbe meritato nel corso di un incontro.

Prendendo in considerazione solo le statistiche della Liga, il Barça ha siglato 32 gol a fronte di 44,15 xG. Una cifra che rivela come il problema di concretizzazione sia parecchio serio. Per fare un paragone, il Napoli (che di gol ne ha sbagliati) ha un indice di xG pari a 34,54 con invece 28 gol effettivamente segnati, che non rappresenta comunque un risultato di cui essere tranquilli. Nell’annata scorsa invece, il dato degli xG dei catalani ammontava a 83,99 con 69 reti effettive, un saldo molto negativo al quale i blaugrana si stanno pericolosamente avvicinando. Discorso diverso per i partenopei, che invece nella stagione 22/23 hanno siglato 75 gol con un dato di 72,69 xG, riscontrando il saldo positivo di -2,31.

È una statistica però da non prendere alla lettera. In alcune frazioni delle partite infatti, (come ad esempio un assalto in un finale di gara) potrebbe venire “falsata” rispetto a quanto il campo ha raccontato per larghi tratti. Per farla in breve, avere un maggior numero di xG rispetto a quelli effettivamente siglati, sta a significare che dinanzi ad una certa mole di gioco sono stati “sbagliati” dei gol (le varie partite vanno viste poiché esistono anche gli avversari in grado di evitare di subirli!). Il Napoli della precedente annata invece, con il suo saldo positivo, è un esempio di una squadra non solo in grado di concretizzare le azioni create, ma anche di andare “oltre” e di portare a referto reti non preventivate.

La lettura di questi dati, può dare un’idea generale di come il Barcellona gioca. In Liga, i catalani hanno l’importante media del 65,3% di possesso palla. La ricerca principale delle soluzioni avviene grazie alle giocate tecniche e all’intelligenza della batteria di giocatori di qualità a disposizione. Inoltre, la formazione non crea gioco atto ad essere finalizzato da un solo elemento, ma fa in modo che chiunque possa arrivare davanti al portiere. La grande organizzazione di gioco permette ai catalani di arrivare a calciare tante volte in porta ma, come già scritto prima, non arriva il numero di gol sperati.

Il motivo principale è la mancanza di veri e propri finalizzatori. I calciatori a disposizione di Xavi hanno un potenziale tecnico di grande valore, ma capacità realizzative non di primissima scelta. In un sistema che porta tanti calciatori alla conclusione, è ovvio che dei gol si possano sbagliare. Nel caso dei catalani però, questo è un problema enorme, capace di neutralizzare una mole di gioco di enorme qualità. Nelle ultime gare, il dato dei gol sbagliati è notevolmente aumentato, risaltando agli occhi di tanti come una limitazione più pesante che mai.

Soprattutto, c’è da raccontare della crisi realizzativa di Robert Lewandowski. Il forte attaccante polacco è dal 2022 al centro dell’attacco blaugrana. Ai tempi infatti, la squadra necessitava di un grande bomber, e si è optato per lui. Il suo approdo in Catalogna, dopo una serie di stagioni trionfali al Bayern Monaco, ha fatto pensare che i blaugrana volessero fare sul serio nonostante i gravi problemi finanziari. Infatti, nella scorsa annata, le sue 23 marcature in Liga sono state fondamentali per riportare lo scudetto sul petto del Barça. In questa stagione invece, l’ex scarpa d’oro sembra aver perso la sua lucidità. I gol sbagliati sono tanti, così come i digiuni realizzativi non all’altezza del suo potenziale. A fronte di 8 reti realizzate (in Primera Division), ha un dato di xG pari a 11,55. Un risultato sicuramente negativo e peggiore di quello dell’anno scorso (23 gol x 25,94 xG).

Però, al netto dei problemi realizzativi, i catalani hanno i mezzi per far male al Napoli. I gol non arrivano per quanto creato, ma le azioni sono comunque in gran numero. I partenopei hanno l’imperativo di migliorare la fase difensiva, uno dei punti deboli della squadra. Se Walter Mazzarri non riuscisse a mettere una pezza a certi problemi, gli uomini di Xavi avrebbero grandi possibilità di segnare. Bisognerà fare molta attenzione alla loro fase di possesso, cercando di non farsi schiacciare in maniera eccessiva dal palleggio, per evitare di finire in sofferenza. Se questo dovesse avvenire, contro giocatori di quello spessore tecnico, potrebbero essere dolori. E da una partita come Barcellona-Napoli 1-1 con almeno 5 palle gol divorate dai padroni di casa ad una come Napoli-Barcellona 2-4 è un attimo.

Tutti i dati dell’articolo sono riportati dal portale Understat.

Articolo precedente2023 – I tre avvenimenti positivi per Napoli e per il Napoli – Al secondo posto la partecipazione per la prima volta ai quarti di Champions League
Articolo successivoMigliori acquisti del 2023, al secondo posto c’è Elia Caprile