Il danno e la beffa

contro la Roma.

Un primo tempo importante, gli azzurri sembravano essere entrati sin da subito in partita, al di là del rigore segnato da Insigne, pareva avessero in mano il pallino del gioco, spingendo in attacco soprattutto con gli esterni, Lozano e Insigne, coadiuvati da un centrocampo solido con Anguissa e Lobotka capace di arginare le ripartenze giallorosse. Nel secondo tempo la storia è stata differente con due errori poi costati cari: l’uscita di Osimhen e l’incapacità di saper cogliere l’occasione, di mollare la presa sul più bello. Il Maradona si piega ancora una volta.

L’orgoglio di recuperare sulle milanesi, di tornare a mordere le caviglie, di dare ai tifosi la felicità di tornare a casa con l’entusiasmo di un piazzamento allettante. È bastato un cambio sbagliato ed un gol su azione per spegnere il sogno. Niente alibi, solo consapevolezza che i limiti oggi si sono palesati e che il Napoli tornerà in Champions dopo tre anni, perdendo probabilmente l’ennesimo treno di vincere lo scudetto.

Articolo precedenteMourinho a Dazn: “Di Paolo e Di Bello mi hanno fatto vergognare di essere lì. Ci manca un rigore e un rosso a Zanoli”
Articolo successivoSpalletti, artefice del sogno e della illusione