Mario Rui, una certezza in piena emergenza

Trovare note negative nel successo contro la Juventus è cosa ardua, eppure non impossibile.

Per compiere questa impresa i partenopei, il termine non è esagerato, se si valuta il modo in cui il Napoli si è presentato alla sfida, hanno come si suol dire, gettato il cuore oltre l’ostacolo.

Emblematico è stato il gesto di Lozano che, nonostante l’infortunio, ha compiuto quel rinvio sbilenco che ha tolto l’ultima possibilità alla Juventus. Quel rinvio, però, è costato forse ancora di più al messicano, visto l’esito degli esami.

Con questo, il Chucky è diventato l’ultimo arrivato nel reparto “Infortunati & Malati”, dell’infermeria azzurra.

Sia chiaro, non è assolutamente una critica nei confronti del messicano, anzi, che sia da esempio lo spirito del “Chucky”.

Seppur con l’animo risollevato, ancora una volta il Napoli si ritroverà in piena emergenza per affrontare l’andata dei sedicesimi di Europa League.

Quando si è in difficoltà e le certezze scarseggiano, l’unico modo per sopperire alle difficoltà è quello di aggrapparsi alle fondamenta. Ne sono state dette tante e probabilmente se ne diranno altrettante ancora su di lui, ma una delle fondamenta di questa squadra è senza dubbio Mario Rui.

Il terzino non ha qualità tecniche elevatissime, ma è giusto riconoscere la caparbietà, professionalità di un giocatore che da quando è a Napoli ha risposto sempre presente, nel momento del bisogno.

Ritrovatosi per fatale casualità, con zero minuti alle spalle, sulla fascia sinistra quattro anni fa in un Napoli-Milan, Mario Rui è diventato uno dei pilastri del Napoli.

Per molti oggetto di blasfemia, di lui in tanti ricordano e hanno in mente i cross sbagliati, errori maldestri (talvolta fatali) e la sua faccia schiacciata sul manto di Anfield quando Salah si prese gioco di lui due anni fa.

Però come per ogni cosa, c’è anche l’altro lato della medaglia.

Allora perché dimenticarsi che nell’anno dei 91 punti con mister Sarri, Mario Rui non ha fatto rimpiangere l’assenza di Ghoulam, garantendo solidità in fase difensiva, forse anche di più di quanta ne garantisse l’algerino?

Perché scordarsi che a fronteggiare gente come Neymar e Mbappé c’era lui, eppure il Napoli nel doppio incontro col PSG è uscito imbattuto ben figurando.

Perché non pensare lo scorso anno, quando Mario Rui annullò quel Momo Salah che l’anno prima l’aveva ridicolizzato a suon di finte? Forse alcuni non ricordano ma, quando il Napoli vinse la sua sesta Coppa Italia, Douglas Costa fu annientato dalla tenacia del portoghese?

Sicuramente non sempre la delicatezza del suo mancino emerge. Infatti non si può negare che molti suoi cross siano risultati facile preda delle difese avversarie. Non è neanche da sottovalutare la decina di assist vincenti provenienti dal suo mancino collezionata in queste stagioni, ultima la pennellata sulla testa di Bakayoko a Udine.

Quando gli azzurri perdono, quasi sempre Rui è sul banco degli imputati e la critica più ricorrente è che al Napoli manca un vero terzino sinistro. Questa è una mezza verità.

Il motivo? Quelle poche volte che si è accomodato in panchina, Malcuit non ha brillato, Ghoulam ha dimostrato di essere un dolce ricordo e Hysaj ha ricevuto più critiche di quando gioca nel suo ruolo naturale.

Al Napoli manca un terzino questo è innegabile, ma un altro oltre al portoghese, perché, se certamente non è un titolare inamovibile, sicuramente può essere considerato un’ottima riserva.

Nel frattempo, che però la dirigenza ovvierà a questo “piccolo” problema, una delle certezze di queste Napoli si chiama Mario Rui.

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