Il Mattino – La panchina è d’oro

Entrano Lozano e Petagna ad inizio secondo tempo e cambiano il match tra Napoli e Sampdoria. Come dice Il Mattino: “La panchina è d’oro” e poi aggiunge:

Lozano e Petagna entrano, segnano e trasformano il Napoli che vince in rimonta la prima partita di campionato al Maradona contro la Samp dopo il primo tempo molto deludente chiuso in svantaggio di una rete. I gol arrivano dalla panchina: l’ importanza dei cambi giusti di Gattuso in avvio di ripresa e della qualità della rosa. Lozano assicura la vivacità nel dribbling che era completamente mancata nel primo tempo, Petagna la fisicità in attacco da punta più avanzata contro i centrali difensivi di Ranieri. E così il Chucky segna il suo sesto gol in campionato (sette in totale) sull’ assist di Mertens, il sesto del belga in A (settimo in totale), e poi regala un cross preziosissimo a Petagna, il centravanti di scorta al terzo gol stagionale, sempre più prezioso in questa fase in cui manca Osimhen per infortunio. Napoli più offensivo nella ripresa con Dries che si abbassa da sottopunta e con i quattro attaccanti che incidono in maniera determinante per mettere in difficoltà la Samp che invece aveva difeso senza problemi nella prima frazione creando nello stesso tempo apprensioni alla retroguardia azzurra.

PRIMO TEMPO INCOLORE Primo tempo del Napoli completamente da dimenticare, squadra scarica, poco reattiva, per nulla incisiva in attacco e che sbanda in fase difensiva. Cinque i cambi iniziali di Gattuso rispetto alla sfida di giovedì scorso contro la Real Sociedad di Europa League ma i frutti sono quelli sperati perché i primi 45 minuti del Napoli sono decisamente sotto tono. La Samp mette già i brividi in avvio (salvataggio sulla linea di Ghoulam) e poi passa in vantaggio con Jankto che chiude al meglio una ripartenza sfruttando un’ autostrada sulla fascia destra. Il Napoli tira per la prima volta nello specchio dopo 35 minuti, il colpo di testa di Mertens deviato da Audero, secondo tentativo di Insigne sventato dal portiere della Sampdoria. In tanti partono male, a centrocampo non gira Fabian Ruiz a corto di energie fisiche e mentali. Zielinski stavolta gioca più mezzala sinistra con Demme che si mantiene basso davanti alla linea difensiva. E in attacco non incide Politano largo a destra, arrivano pochi palloni puliti a Mertens per gli uno￾due con Insigne. E l’ uscita dal basso dalla difesa non è pulita con qualche errore di troppo nei passaggi di Koulibaly e Manolas, poi anche loro si riprendono alla distanza.

I CAMBI E LA TRASFORMAZIONE In avvio di ripresa Gattuso inserisce Lozano e Patagna, fuori Fabian Ruiz e Politano: Mertens si sposta sottopunta alle spalle dell’ ex attaccante della Samp, il messicano a destra e Insigne a sinistra completano i tre dietro la punta centrale e il sistema di gioco diventa 4-2-3-1. Cresce l’ intensità della manovra degli azzurri anche se la Samp resta minacciosa in contropiede con Quagliarella che impegna in un diagonale stretto Meret. Soprattutto Lozano contribuisce a dare vivacità con gli uno contro uno e costringe a Ekdal al fallo di ammonizione: subito dopo colpisce in maniera vincente di testa a tuffo sul cross di Mertens, molto più vivace perchè ora svaria di più e non dà punti di riferimento. Entrano Bakayoko, che diventa uno dei due centrali di centrocampo con Zelinski, e Mario Rui terzino sinistro. Il messicano, bomber stagionale del Napoli, sfiora il bis, il destro forte a basso finisce sul palo e poi è decisivo nel gol del 2-1 con un gran numero e cross perfetto per il colpo di test vincente di Petagna.

MAGGIORE REATTIVITÀ Indovinate le mosse di Gattuso sia nel cambio dell’ assetto che in quello degli uomini: gli azzurri cambiano marcia e sono molto più brillanti anche da un punto di vista atletico. Fondamentali Lozano e Petagna non solo per i gol ma per lo sviluppo diverso di tutta la trama d’ attacco: loro danno la scossa e salgono di livelli un po’ tutti. Samp, però, sempre presente, il tentativo pericolosissimo dalla distanza di Candreva è sventato da un grande intervento di Meret. C’ è però un po’ di spazio in più per il Napoli nelle ripartenze, Mertens schiaccia troppo il sinistro sul primo palo. Entra anche Lobotka al posto di Zielinski, alla sesta partita di fila, l’ ultimo cambio di Ringhio. Con il passare dei minuti sale sempre di più anche Di Lorenzo a destra, intesa perfetta con Lozano e spinta del terzino sempre più evidente (costringe anche Colley al fallo di ammonizione). Nervosismo finale con la doppia ammonizione a Mario Rui e Insigne tra gli azzurri e Ramirez tra i blucerchiati. Vittoria sofferta ma importantissima per dare continuità ai risultati: la terza consecutiva in campionato (tre successi su tre con la maglia stile Argentina in onore a Maradona) dopo la qualificazione ai sedicesimi di Europa League. Ora il tour de force continua con Inter, Lazio e Torino.

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