Campionato, l’opinione degli Ultras

A quanto pare, la Serie A dovrebbe iniziare al 90% il 13 giugno. Il programma accordato sarà approvato e poi ufficializzato dal Governo, ma al 90% la Serie A tornerà. Le opinioni sulla riapertura del campionato sono numerose e contrastanti. Sin da subito non tutte le società si sono espresse a favore, il comitato scientifico era in forte dubbio, lo stesso Governo che ancora oggi vacilla. I rischi e le conseguenze potrebbero essere disastrose, ma probabilmente i disastri si creerebbero anche se non si continuasse vista la forte spinta economica che il mondo del calcio fornisce. Tra gli ultimi pareri contrastanti, c’è quello degli ultras. Da nord a centro, da centro a sud, da nord a sud, se le società hanno fatto fronte comune sulla decisione di far ripartire il campionato, lo stesso hanno fatto gli ultras ma promuovendo l’opinione opposta. Secondo gli ultras far ripartire la Serie A sarebbe dannoso per i calciatori, staff, medici, per chi lavora dietro le quinte, ma soprattutto per il calcio stesso. 

Chi è il propulsore del pallone? Chi dà con un semplice canto la voglia di combattere alla propria squadra? Chi rende l’atmosfera dello stadio unica nel suo genere? I tifosi.

Secondo l’opinione dei gruppi organizzati, far ripartire il mondo del calcio senza Chi lo rende così magico, è cosa ingiusta. 

Pochi giorni fa la Curva A del Napoli fuori lo stadio San Paolo ha esposto uno striscione che recitava così: “A tutto c’è un limite, voi lo avete oltrepassato, il campionato va fermato!”

Non solo gli ultras napoletani, anche quelli della Roma si sono fatti sentire fuori Trigoria: “Italia in emergenza sanitaria e sociale, questo campionato si deve fermare”.

La volontà, quindi, è chiara. Sono chiari anche i riferimenti ai piani alti che, secondo gli ultras, ad oggi stanno pensando ai propri interessi e non a quello del bene di tutti.

Le ultime mosse dei tifosi hanno agitato chi di dovere, si ha addirittura timore di una qualche “rivolta” ad inizio campionato. Probabilmente i tifosi hanno voluto semplicemente dire una cosa: Quella del Coronavirus è una battaglia che, al momento, tutti stanno perdendo. L’intero mondo combatte contro un nemico invisibile difficile da battere. In questi casi fare fronte comune su un unico obiettivo, la ripresa dell’umanità, sarebbe più considerevole.

Intanto la ripresa è quasi certa, vedremo cosa accadrà.

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