Spalletti: “Abbiamo ottimismo di recuperare Barella per l’Albania, impossibile 30 anni fa immaginare di essere ad Empoli come ct”

Il ct della Nazionale Luciano Spalletti ha parlato in conferenza stampa prima della sfida di domani sera contro la Bosnia Erzegovina. Queste le sue parole: “Per Barella c’è ottimismo sin dal primo momento perché è sempre stato tutto sotto controllo. Quando c’è un affaticamento bisogna sempre aspettare un giorno o due, ma oggi tutto è diventato più chiaro. Non può essere preso in considerazione per la sfida di Empoli, ma per l’Albania sì, siamo fiduciosi a riguardo. Lo stesso discorso vale per Meret. Nella posizione di esterno alto a destra può giocare Cambiaso, Chiesa o Pellegrini, quindi abbiamo delle possibilità per quella zona di campo. Domani mi aspetto che siano messe in pratica le analisi fatte successivamente alla sfida con la Turchia. Con i ragazzi c’è stato tempo di provare delle cose e mi aspetto di vedere che hanno capito delle cose e che si faccia meglio. Davanti gioca Scamacca. Non ci sarà mai per noi una posizione di tranquillità perché siamo l’Italia, per questo dobbiamo aspirare a tantissimo. Bisogna esser capace di reagire ad alcune possibilità. Il futuro ci viene concesso d’ufficio, poi tutto dipende da come lo vivi. Sappiamo da dove veniamo, e sicuramente la cosa migliore non è dire a questi ragazzi che l’unica cosa possibile è vincere l’Europeo, quando sono arrivato c’era una ferita aperta ancora molto importante. Agli Europei ci stiamo andando, poi vediamo di crescere nel percorso, ma sappiamo di essere partiti da una non qualificazione al Mondiale. Abbiamo vinto nel 2021 ma sappiamo di essere partiti da una non qualificazione. Non vogliamo essere gli hacker di noi stessi perché stiamo lavorando in maniera seria. Per le qualità che ha Pellegrini può vestire la numero 10 in maniera corretta, è fatto di quella pasta lì ed è un calciatore che sa galleggiare, sa palleggiare, calcia bene le punizioni e i rigori. Ha il piede per mettere quella palletta morbida e si trova sempre con la postura del corpo giusta. E poi c’è Barella che si avvicina molto ad un numero 10, ma lui fa tantissima strada. Siamo messi in maniera corretta nella zona dei numeri. La Bosnia è una squadra che fa delle ripartenze la sua prima qualità, mantengono il blocco squadra basso e ti danno sempre la sensazione di poter gestire la partita. Se non sei equilibrato nelle ripartenze puoi soffrire, se sbagli troppi passaggi può venir fuori di nuovo la stessa partita giocata con la Turchia. Questo è un azzurro più accesso e più splendente. Quando sono partito da Empoli avevo sicuramente delle ambizioni, lavoravo per guidare una squadra di Serie A, ma era impossibile immaginare questo momento qui. Tutto il futuro dipende dall’umiltà e dalla convinzione, sono due cose tra loro confinanti. Non bisogna essere presuntuosi, ma neanche sopravvalutare gli avversari, perché è ancora peggio, così come non avere autostima delle proprie possibilità. Mi è piaciuta l’interpretazione di Fagioli, e domani giocherà con Jorginho. Bisogna esser bravi tecnicamente se vogliamo portare tutta questa gente dentro il campo. Ci vuole qualità e intelligenza tattica per fare questo lavoro, ci vuole un po’ di roba in più rispetto a quanto fatto vedere fino ad ora. Dobbiamo stare più nel settore centrale, dobbiamo provare a comandare la partita, bisogna saper gestire la palla e sapere in che zona del campo dobbiamo gestirla. Noi abbiamo un po’ tutto con questi 26 giocatori”.

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