Kalidou Koulibaly, un ragazzo amato ed apprezzato in tutto il mondo per le sue doti tecniche ma anche, e soprattutto, per la sua bontà d’animo, negli ultimi giorni è stato vittima, e protagonista, di una campagna antirazzista implicita. E’ noto ormai dei numerosi cori razzisti che sono arrivati al calciatore nel corso di Inter – Napoli, purtroppo però non è stata la prima volta, ma si spera sia l’ultima. Qualcosa dovrà cambiare nel sistema e ai vertici pare si stiano già mobilitando. Al momento spunta un dato positivo: tutti i profili social del senegalese sono stati bersagliati da tifosi di tutto il mondo che hanno voluto dimostrare la loro solidarietà e vicinanza. Infatti gli account hanno raggiunto 300k in più di followers. Un dato importante, che fa capire che c’è sempre una maggioranza che non approva certe becere situazioni, ormai retrograde nella nostra società, derivanti da atteggiamenti di minoranze che, sicuramente, non hanno ricevuto un’educazione come quella di Kalidou.
Inoltre un gruppi di tifosi ha lanciato un’iniziativa su Facebook che prevede la partecipazione di tutti coloro che andranno allo stadio contro il Bologna, di presentarsi con delle mascherine con la faccia di Koulibaly raffigurata.
Maschere che erano già spuntate a seguito dell’increscioso episodio di razzismo avvenuto durante la partita Lazio-Napoli di mercoledì 3 febbraio, dove poi i tifosi del Napoli hanno deciso di mobilitarsi a sostegno di Koulibaly, il calciatore oggetto di discriminazione. Durante il match, i tifosi della Lazio si sono più volte rivolti al calciatore franco-senegalese con reiterati “buu” razzisti, costringendo, in quel caso, l’arbitro ad interrompere la partita per 4 minuti.
I tifosi partenopei, per tutta risposta, si sono presentati allo Stadio San Paolo, il 7 febbraio 2016 in occasione di Napoli-Carpi, con delle maschere che ritraevano proprio il calciatore, alzandole all’ingresso delle squadre in campo.
