LE NOTE DI MONDONAPOLI – Il bello ed il brutto della prestazione del Napoli

Eccoci qui, come di consueto, al nostro appuntamento con quel libricino degli appunti. E’ da alcune giornate che davvero il Napoli sta incantando. E ieri è stata una di queste giornate con una grande prestazione degli azzurri che battono per 3 a 0 il Parma allo stadio San Paolo.

E’ un Napoli bello nonostante cambia ben 9 giocatori dall’ottima prestazione di Torino. Non c’è Rog ma c’è Allan, non c’è Verdi ma Zielinski e così via con Callejon che rifiata a favore di Ruiz ed il capitano Hamsik che viene sostituito da Diawara. Staffetta anche in attacco tra Mertens e Milik, ed in difesa tra Albiol e Maksimovic, Rui e Luperto ed Hysaj che lasca il posto, che lo scorso anno tenne stretto per tutto il Campionato, all’esordiente Malcuit. Neanche Ospina resta in campo perchè si dà spazio anche ad Orestis Karnezis.

Nonostante la girandola dei cambi, a differenza degli anni passati, il Napoli è sempre lo stesso. Chi c’era e chi c’è parlano tutti la stessa lingua: giocano tutti lo stesso calcio. E’ proprio questo quello che abbiamo scritto nella pagina delle cose belle di questa partita: “Quelli di oggi, come quelli di Torino, non deludono”. A chi, negli anni passati, quando raramente capitava di vedere un nome diverso dai “famosi 11”, non capitava di esclamare: “Ah, oggi c’è Tizio…speriamo bene”. Ecco con questo nuovo Napoli anzitutto non ci sono “famosi 11” ma soprattutto non c’è nessuno Tizio che non possa far parte di questa squadra: abbiamo 22/23 giocatori e questa cosa la capiremo quando le competizione diventeranno 3 (coppa europea, campionato e coppa Italia) e soprattutto lo capiremo quando, nei mesi di marzo e aprile, la maggior parte delle squadre ha dei cali fisici dovuti alla condizione dei calciatori.

Nelle cose belle abbiamo poi menzionato anche i due inamovibili di questo Napoli ( Ancelotti ci ammonisce: “Anche loro si siederanno in panchina”) parliamo di Insigne e Koulibaly. Gli unici due che sono sempre partiti titolari in tutte e 6 le gare di campionato. Il primo è un calciatore nuovo: nuovo nel ruolo, nuovo nel modo di giocare e nuovo nei goal; Insigne ieri marca il tabellino per la quinta volta in Campionato dopo 6 gare ( lo scorso anno aveva segnato solo 8 goal in tutta la stagione). E’ secondo per goal solo all’attaccante del Genoa Piatek. L’altro, il difensore senegalese, sembra essersi caricato la difesa sulle spalle. Negli scorsi anni, non abbiamo mai messo in dubbio la forza di Kalidou, ma sembrava che rendesse meglio solo in coppia con Albiol, ma quando il compagno di reparto non c’era sembrava quasi non avere quella prontezza e quella esperienza di caricarsi un intero reparto sulle spalle. Quest’anno non è così gioca bene con Albiol, compagno storico, gioca bene con Maksimovic, un altro volto nuovo di questo Napoli. Effettivamente anche Maksimovic esisteva ma noi purtroppo non ce n’eravamo accorti.

E’ davvero difficile, se guardi i 3 goal segnati, con ottima prestazione del bomber Arek Milik, il quale nel primo tempo gioca per la squadra (diciamo alla Higuain) e nel secondo tempo mette i panni del vero numero 9 (alla Cavani, giusto per buttarla lì), scrivere nella pagina della “cose brutte” ma da attenti tifosi abbiamo trovato il pelo nell’uovo e allora abbiamo segnato due cose, o meglio due nomi: Zielinski e Mario Rui. Non che la prova di questi due azzurri sia stata sotto la media anzi, il polacco con le sue accelerazioni crea spazi e gioca bene sia quando si attacca sia quando si difende; il portoghese, lo stesso, bene in fase difensiva (nonostante il Parma abbia creato molto poco), bene in fase offensiva con importanti sovrapposizioni. PERO’, perchè c’è un però, ad entrambi dobbiamo segnare due cose: Zielinski ha mancato due goal che per lui dovrebbero essere facilissimi spedendo la palla alta sopra la traversa. Per un calciatore che interpreta quel ruolo  quelle azioni nel corso di una partita più difficile possono essere letali; il portoghese, invece, lo “rimproveriamo” per la mole di passaggi semplici sbagliati permettendo a volte di interrompere azioni manovrate che potevano portare altri frutti e altre volte ripartenze degli avversari che potevano portare a contropiedi immediati ed inaspettati.

Beh, però, crogioliamoci sul bel risultato degli azzurri, chiudiamo il quaderno che riapriremo sabato, in una partita dove l’augurio più grande sarà quello di scrivere tante BELLE COSE.

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