Il Napoli vuole mantenere la vetta del campionato contro l’Inter

Il campionato è sicuramente ancora molto lungo e le dinamiche in gioco possono cambiare, ma il Napoli capolista nella stagione di Serie A 2017 – 18 non può davvero nascondersi né tantomeno occultare la sua voglia di vincere lo Scudetto, palesata da uno stato di forma ottimo riflesso a sua volta dalle otto vittorie consecutive in campionato. La squadra allenata da Maurizio Sarri ha infatti messo a segno la sua miglior partenza della storia in tutti i campionati, dando adito sia di grandi abilità nel tessere la manovra sia di concretezza e cinismo tipici di una compagine spietata, come testimoniato dalla vittoria per 1-0 all’Olimpico contro la Roma. Nonostante per le quote dei bookmaker riguardanti le squadre favorite per la vittoria del titolo italiano il Napoli è ancora secondo rispetto alla Juventus, c’è da dire che i cinque punti di vantaggio in classifica sono una buona base per poter non solamente programmare e mettere in atto una fuga ma anche un segnale positivo sia di forza degli azzurri sia di debolezza dei bianconeri. Sicuramente, però, una conferma della vera potenza del Napoli si vedrà nello scontro di sabato sera con l’Inter al San Paolo, quando si sfideranno la prima e la seconda in classifica in uno scenario che sarà probabilmente incandescente.

Insieme al Napoli, infatti, l’Inter è la grande protagonista di questo inizio di stagione, un periodo di grazia e fortuna culminato con la vittoria dell’ultimo derby vinto per 3-2 contro il Milan grazie a una tripletta di un Mauro Icardi sempre più trascinatore. Luciano Spalletti, arrivato quest’estate dalla Roma, ha saputo motivare un gruppo quasi depresso l’anno scorso e, grazie anche a una serie di nuovi acquisti, ha saputo dare all’Inter non solo un’identità ma anche un carattere vincente. I nerazzurri hanno messo a referto sette vittorie e un pareggio e si trovano adesso a 22 punti in classifica, ossia solamente due lunghezze indietro alla squadra di Sarri, l’unica a punteggio pieno in tutti i principali campionati europei. Se alla lunga la Juve risulta favorita al titolo per una questione di lunghezza della rosa, di esperienza e di automatismi, il Napoli è però il miglior biglietto da visita del calcio italiano al momento, grazie a un gioco armonioso e sempre divertente che sta raccogliendo proseliti in tutto il mondo del calcio. Lo scontro con l’Inter sarà un grande banco di prova per capire se il gioco di Sarri può sopraffare l’imposizione tattica accorta e concreta di Spalletti, che punta su un modulo simile come il 4-3-3 ma con una diversa filosofia di calcio, basato meno sul palleggio e più sulle verticalizzazioni e gli sfoghi sulle fasce per Candreva e Perisic, due ali classiche al servizio di Icardi.

La sconfitta di martedì scorso a Manchester contro il City in Champions League ha sicuramente insinuato dei dubbi sulla condizione psicologica di una squadra che ancora deve compiere l’ultimo salto, quello della maturità assoluta a grandissimi livelli e in palcoscenici di rilievo. I primi 30 ‘ contro gli uomini di Pep Guardiola hanno messo a nudo alcune carenze soprattutto a centrocampo, nonostante poi nella ripresa il Napoli abbia rialzato la testa e abbia messo in difficoltà Silva e compagnia nella parte finale dell’incontro. Una delle chicche dell’incontro, o per meglio dire del post partita, è stata senza dubbio la risposta di Guardiola a un giornalista nella quale il tecnico catalano asseriva che la vittoria contro il Napoli è stata una di quelle di cui va più orgoglioso per via della caratura dell’avversario. Un attestato di stima importantissimo per Sarri, che ha incontrato lo stesso Guardiola dopo il match e ha fatto un tour nei suoi uffici sull’onda del mutuo rispetto che vige tra i due ormai da tempo. L’ex allenatore del Barcellona, infatti, da mesi aveva manifestato il grande rispetto nei confronti del Napoli, “una delle tre migliori squadre per gioco del momento”, una compagine che già prima del sorteggio della Champions League avrebbe voluto incrociare il più tardi possibile.

Dopo la serata di Manchester al Napoli toccherà dunque riprendersi e puntare alla nona vittoria consecutiva in campionato. Il match contro l’Inter vale doppio perché si tratta di una rivale diretta nella lotta allo Scudetto e di una squadra fresca perché scevra da impegni europei, il che le permette di preparare al meglio ogni incontro di campionato. Con un San Paolo che si preannuncia pieno in ogni ordine di posti, il Napoli è chiamato sia a riscattare la sconfitta in Champions sia a dimostrare ai suoi tifosi e all’Italia intera che il suo calcio premia alla lunga e in modo concreto. Spalletti, un maestro nel disinnescare i piani di gioco di Sarri nelle ultime due stagioni con la Roma, ha dalla sua l’entusiasmo di chi ha poco da perdere e moltissimo da guadagnare. Dopo la vittoria del derby l’Inter è sicuramente al top dal punto di vista psicologico e l’adrenalina di andare a giocarsi il tutto per tutto a Napoli potrebbe essere un’ulteriore spinta a far bene.

Ciò che è certo è che, dopo il turnover di Manchester, Sarri ripresenterà Jorginho e Allan in mediana, arrivando a ristabilire quel centrocampo solido, creativo e pragmatico che contraddistingue da sempre il suo Napoli. Non è un segreto, infatti, che l’obiettivo degli azzurri è il campionato e non la Champions, un trofeo sicuramente prestigioso ma non alla portata di Hamsik e compagni. Il dubbio principale di formazione per gli azzurri riguarda Lorenzo Insigne, uscito malconcio dall’Etihad Stadium per un infortunio lieve ma che non ne assicura la presenza in campo contro l’Inter. Al suo posto il tecnico toscano di origini napoletane potrebbe inserire uno tra Ounas e Giaccherini: il primo sarebbe una scommessa, mentre il secondo la scelta più semplice per via dell’esperienza. Quel che è certo è che al San Paolo Napoli e Inter daranno vita a una partita interessante che sarà decisiva nel lungo periodo. Perché se è vero che l’esito del campionato si decide a maggio, uno scontro diretto in cima alla classifica è sempre foriero di conseguenze, negative o positive, sia dal punto di vista psicologico che dei risultati.

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