Come era facilmente pronosticabile Manchester City-Napoli è stata una partita spettacolare. Un risultato che forse sta stretto ad entrambe le squadre, le quali hanno cercato in tutti modi di segnare ma fra pali, traverse e rigori sbagliati le marcature sono state solo tre totali.
Per la prima mezz’ora non c’è stata storia: gli uomini di Guardiola hanno disegnato calcio con giocate veloci, un tocco e via, e gli esterni bravi ad impensierire i due terzini. Le marcature sono avvenute tutte e due nei primi 15 minuti, prima con Sterling poi con Gabriel Jesus a tu per tu con la porta, quando – appunto – gli azzurri sembravano imbambolati davanti alla super prestazione dei padroni di casa. Il centrocampo non riusciva tra l’altro a fare da filtro davanti alla difesa, con Zielinski davvero sottotono e Hamsik più propenso all’attacco. Un vero peccato non aver approfittato del rigore concesso al trentesimo, l’errore di Mertens sul dischetto ha condizionato l’intera prestazione del numero 14 che mai era apparso così statico e pensieroso. Ha sbagliato tanto, aldilà del tiro facilmente parato da Ederson dagli 11 metri. Non è stato il solito folletto belga che tutti conoscono, il quale, come pochi, sa cambiare l’andamento di una partita con gol spettacolari.
Non tutto, però, è andato perduto. Il secondo tempo ha mostrato una squadra più sicura dei propri mezzi, ad ampi tratti si è visto il famoso gioco sarriano che ha impressionato anche un plurivincente come Pep Guardiola, che nel post partita non ha risparmiato complimenti al Napoli. Diawara, così, ci ha messo una pezza con un gol fuori casa forse fondamentale alla fine dei gironi. Una gara stupenda, piena di colpi di scena e possibilità: poteva tranquillamente finire cinque a uno per loro, così come in pareggio grazie a due penalty guadagnati in moto sacrosanto, addirittura ribaltando il risultato se Hamsik l’avesse messa dentro. Insomma questo è il calcio, questa è la Champions.
