Napoli: un colosso di cristallo!

La forza del Napoli è direttamente proporzionata alla fragilità che esprime a risultato acquisito. Il riassunto della sfida del Castellani potrebbe essere riassunta così. Un primo tempo importante, ad alto tasso di qualità ed intensità e una seconda frazione di gioco, invece, schiacciato dall’assenza di se stesso. Mertens sbaglia un rigore che lui stesso si era procurato facendo presagire un pomeriggio sfortunato. Così non è invece e poco dopo Insigne sfrutta una disattenzione difensiva dell’Empoli e, a con precisione chirurgica, regala il vantaggio agli azzurri. Da lì in poi è un monologo di marca Napoli, gli azzurri conquistano il campo e sciorinano un gioco piacevole è terribilmente efficace. Il belga si riscatta e affresca sul campo una punizione maradoniana regalando il raddoppio. Non poteva farsi perdonare per l’errore dal dischetto in modo migliore, vista la sontuosa perla balistica su calcio piazzato. Il Napoli non è domo e triplica ancora con Insigne, su calcio di rigore solare per atterramento in area di Callejon. I due del tridente offensivo del Napoli dominano e titaneggiano nonostante la piccola mole di altezza. 

Il secondo tempo la musica cambia, gli assoli di qualità azzurra si spengono specchiandosi forse fin troppo per quanto realizzato nella prima frazione e il risultato poteva essere nefasto. Il Napoli spegne la luce dando coraggio ad una rimonta al limite del paranormale. I due gol dell’Empoli non svegliano dal torpore gli azzurri che, assopiti, assistono inermi alla resurrezione orgogliosa e fiera di una squadra che sembrava fosse annichilita dopo il triplo vantaggio. Il peggiore attacco del campionato non solo segna ma, quasi per miracolo concesso e grazia divina, realizza addirittura due reti. Il colosso azzurro si scioglie e come un palazzo di vetro va in pezzi. Le schegge impazzite hanno rischiato di buttare al vento una vittoria fondamentale e far evaporare una prestazione che, invece, per oltre 45 minuti era stata al limite della perfezione. La doppia faccia della squadra è ciò che maggiormente limita la possibilità di crescere ed attaccare concretamente il primo posto di chi, invece, al netto di ogni polemica riesce ad essere costante e martello pur quando non occorre colpire l’avversario. La sosta aiuterà senz’altro a riflettere e, magari, lavorare con ancor più intensità per eliminare calo drastici di concentrazione che se oggi non hanno fatto male domani, invece, potrebbero fare. Resta la prestazione sontuosa di Insigne, sempre più magnifico, e di Mertens. Il belga alimenta sempre più venti di passione azzurra, venti come i gol realizzati in campionato. Tutto molto bello ma un po’ poindi erquilibrio servirebbe come il pane per avvalorare le proprie ambizioni presentine future.

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