“C’era una volta una Nazione, nella quale alcuni tifosi ed addetti ai lavori erano in grado di criticare e sparare a zero sul capocannoniere indiscusso del campionato“. Di solito, le fiabe iniziano così. Le fiabe però hanno una prerogativa: sono finzione, vengono inventate per dare gioia ai bambini. Quello che vi ho appena scritto può sembrare l’introduzione di un racconto inventato, di una fiaba (forse più di un incubo), ma corrisponde purtroppo ad una triste verità.
Gonzalo Higuain, da agosto ad oggi, ha segnato la bellezza di ventiquattro gol nelle prime ventisei gare di campionato, staccando di ben undici lunghezze Carlos Bacca del Milan. Ha trascinato il Napoli in vetta alla classifica, se l’è caricato sulle spalle portandolo a lottare con la Juventus per il tricolore. Eppure, sono bastate due-tre partite negative per attirare su di sé critiche ingiuste.
“È grasso, non segna più, è svogliato e vuole andare via sfruttando l’articolo 17″. Tutto per un misero digiuno di duecento minuti (l’ultimo gol tre settimane fa contro il Carpi). È vero, il Pipita nelle ultime due gare non è stato brillante ed è apparso nervoso, ma creare un “caso Higuain” per così poco è davvero surreale. Solo in Italia siamo in grado di fare notizia con una “non notizia”. Parlare di mercato adesso, nel momento più delicato della stagione, è una vera e propria follia. Lo stesso Nicola Higuain, fratello e agente dell’attaccante, ha provato con rabbia a spegnere ogni sorta di voce destabilizzante nata negli ultimi giorni, invitando la squadra a tapparsi le orecchie ed a lottare per lo scudetto.
Ora la palla, sia in senso pratico che metaforico, passa al Pipita. Il terreno di gioco infatti è l’unico giudice sovrano, l’unico che può smentire gli scettici o zittire chi è in malafede. La speranza dunque è una sola: caro Gonzalo, gonfia la rete e confermati Re indiscusso di questa serie A. Il Napoli ha bisogno ancora di te..
Antonio De Filippo
