De Laurentiis: “Volevo Saponara ma Corsi è un amico. Vi svelo il motivo per cui ho preso Sarri”

Il patron del Napoli Aurelio De Laurentiis ha rilasciato alcune dichiarazioni interessanti nel corso del programma “Tutti Convocati” in onda su Radio 24:

Ho preso Sarri perché mi ha conquistato il fatto che moriva dalla voglia di allenare il Napoli, per me era una garanzia assoluta e non ho avuto problemi nel fargli capire la mia filosofia, dovevo difendere gli interessi del Napoli, programmare un contratto da rescindere o da rinnovare ogni anno per cinque anni. La programmazione nel mondo del lavoro è fondamentale, mai farsi trovare impreparati!”.

“Con il presidente dell’Empoli io già stavo parlando da tempo per acquistare qualcuno della sua scuderia: adoravo Valdifiori ed Hysaj, volevo assolutamente che il mio Napoli avesse un regista di livello. Stavo per prendere Marco Verratti, ma ha avuto la meglio il PSG. Sapevo che l’Empoli aveva una fucina di talenti da cui attingere a piene mani per portarli a Napoli.”

“Sapevo che Sarri voleva assolutamente Saponara, ma mica potevo togliere tutto l’Empoli e dar fastidio al mio amico Fabrizio Corsi! Ero molto preoccupato che si giocasse con il 4-3-1-2, dato che avevo sei attaccanti di livello. Con questo modulo Sarri nelle prime partite ha riscontrato una certa difficoltà, chiamai Giuntoli, che è un grande direttore sportivo, e gli chiesi di far capire a Sarri che avremmo dovuto cambiare modulo e giocare con il 4-3-3. Giuntoli mi disse che già stava insistendo personalmente con il mister, e alla prima partita con il nuovo 4-3-3 abbiamo vinto 5-0!”.

La differenza tra Rafa Benitez e Sarri? “Il signor Maurizio Sarri è più tecnico da un punto di vista della pratica. Lo spagnolo era più un teorico, un filosofo di calcio, che cerca di non entrare mai nelle dinamiche di spogliatoio perché è da lì che deriva anche un’aria positiva della quale l’allenatore può attingere. Sarri riesce ad avere un rapporto personale ed umano con il calciatore e gli sa spiegare ciò che vuole: non c’è niente di peggio che non riuscirsi a far capire.”

“Sono felice delle questioni Insigne e Mertens, ho detto di non punirli ma credo che per regolamenti interni finiranno con l’essere multati. Mi fa piacere che si siano scaldati, dimostrano attaccamento alla maglia, determinazione e vorrebbero giocare sempre: dovremmo fare due squadre in due campionati diversi.”

“Se Sarri sarà capace di continuare a preparare in modo meticoloso ed attento le partite come fatto finora, io credo che il Napoli abbia parecchie possibilità di divertire e deliziare il pubblico partenopeo partita dopo partita. Non pronuncio ancora la parola scudetto, i ragazzi devono essere caricati a pallettoni e non gli si può far vedere già l’obiettivo all’orizzonte, gli stimoli devono essere sempre al top.”

Higuain? “Higuain ha una famiglia encomiabile, adoro moltissimo il papà, la mamma ed il fratello. Gonzalo è una persona  leale ed educata. Non fu una decisione di Benitez prenderlo, anzi lui voleva Leandro Damiao ma non fui convinto dopo aver incontrato l’agente. Io invece volevo a tutti i costi Higuain e verificai con Chiavelli di acquistarlo, poi quando discussi con il padre ed il fratello ci capimmo al volo. Il padre mi disse che facevo dei contratti molto chiari e meticolosi, ma capii subito che era amore a prima vista. Se fosse deluso sarebbe già andato via, le pretendenti non mancavano affatto, è un signor giocatore!”.

Reina? “Per quanto riguarda Pepe l’altro anno non ci capimmo con l’agente, io lo avrei aspettato per quattro settimane ma lui evidentemente cercava un accordo con un’altra squadra. Quando si rese disponibile, noi non lo eravamo più”.

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