Il sito ufficiale toscano ricorda Empoli-Napoli: CORSI e… RICORSI: La dura legge degli ex

Domenica 8 febbraio 1998 è in programma la 19° giornata (2° di ritorno) del campionato di serie A 1997 – ´98 e l´Empoli riceve il Napoli al Castellani. Più che otto anni, sembrano passati secoli da quando i partenopei, trascinati dalle prodezze di Diego Armando Maradona, fecero impazzire una città intera, sollevando al cielo il secondo scudetto della propria storia. Il presente vede, infatti, un Asinello ultimo della classe – con appena sette punti e distante dieci lunghezze dal quint´ultimo posto che garantirebbe la permanenza in serie A – oppresso da una pesante crisi societaria e da un mercato rivelatosi fallimentare, che sembrano avergli spianato la strada verso una retrocessione davvero surreale. Surreale, per l´Empoli però, che l´unica vittoria fino a quel momento di stagione i partenopei l´abbiano ottenuta proprio contro i toscani (2 – 1 al termine della partita di andata). Così, contro la solitudine dei numeri primi, Galeone, terzo allenatore d´annata dopo Mutti e Mazzone, adagia su quella che sembra essere davvero l´ultima spiaggia un 3-4-3 con Taglialatela in porta, Crasson, Francesco Baldini e Goretti in difesa, Altomare, Rossitto, Longo ed Allegri a centrocampo, Turrini, Stojak e Protti in attacco. Da non sottovalutare le assenze di Ayala, Asanovic e Bellucci, tre titolari per ogni reparto. Sull´altro fronte, l´Empoli non se la passa, comunque, benissimo: quart´ultimo in graduatoria (e, quindi, virtualmente retrocesso), ancora senza una vittoria nel 1998 (l´ultima un 4 – 1 interno alla Sampdoria a metà dicembre) e qualche goal di troppo al passivo. Tuttavia, solo un punto separa i toscani dalla salvezza, apparsi in confortante ripresa nell´ultima disputa, nonostante la sconfitta 4 – 3 all´Olimpico contro la Roma. Consapevole di una maggiore tranquillità dei suoi rispetto agli avversari, Spalletti decide di mettersi a specchio, mandando sul terreno verde Roccati tra i pali, Cribari, Baldini e Bianconi nelle retrovie, Ametrano, Pane, Ficini e Tonetto in mediana, Esposito, Bonomi e Cappellini di punta.

Di fronte ad un Castellani stranamente spopolato (appena 7.100 spettatori, tra cui i soliti napoletani dall´incrollabile fede, che rappresenteranno l´affluenza più bassa di stagione) e scosso da un forte vento, il destino spesso beffardo del calcio attribuisce per primo ad Esposito – napoletano verace e raccattapalle al S. Paolo all´arrivo del Pibe de Oro – l´arduo compito di scordarsi del passato e di imporsi sempre più come cecchino imprescindibile per salvare l´Empoli: al 24´, infatti, proprio Carmine da Napoli, dopo aver acceso scintille con Crasson, fa saltare il bunker eretto da Galeone inventandosi una semirovesciata dal limite dell´area che sorprende nettamente Taglialatela, tuffatosi in ritardo. Un vantaggio meritato, anche perché segnali di belligeranza empolese c´erano già stati in precedenza, tant´è che solo cinque minuti prima lo stesso Esposito si era visto annullare una rete per fuorigioco, tap in di un pallone calciato sulla traversa da Bonomi direttamente dalla bandierina, sospinto da un benevolo sbuffo di Eolo. Come già accaduto in passato, subìto il primo goal, i partenopei vanno in tilt e non riescono ad arginare la pressione avversaria: Stojak, all´esordio in campionato, è presente solo nei tabellini di gara, Goretti annaspa nel ruolo di libero, Bonomi – altro ex napoletano nei primi anni ´90 – costringe Rossitto a massacranti ripiegamenti difensivi e Francesco Baldini incappa nel miglior Cappellini della stagione, rifinitore e bomber, tanto da essere costretto ad atterrarlo in area di rigore al 37´. Cesari decreta il penalty e dal dischetto sempre Cappellini è implacabile. Per la cronaca, Roccati non corre alcun rischio, se non per un´uscita sbagliata su Crasson, per sua fortuna senza conseguenze.

Nella ripresa, la vittoria dell´Empoli si fa ancora più gustosa, buona… come il Pane: al 6´, infatti, il piccolo, titolarissimo, centrocampista di Spalletti, inserendosi dalle retrovie, raccoglie un assist al bacio di Cappellini e firma il 3 – 0, rendendo ininfluente il fuorigioco passivo di Esposito. Il tempo di applaudire Protti per una spettacolare quanto sfortunata incornata e di rivedere Martusciello di nuovo in campo dopo quasi due mesi di assenza per infortunio (out Pane), e Florjancic, entrato al posto di Esposito, si fionda prepotentemente su una punizione di Cappellini, deviata dalla barriera, e trafigge Taglialatela per la quarta volta al 32´. Trascorrono altri 180 secondi ed Ametrano, compagno di Cannavaro nella cantera napoletana, si invola sulla fascia, si sveste del ruolo di “core ingrato”, e lascia che Florjancic rifili la cinquina e segni la sua doppietta personale. Un sussulto dell´indomito Altomare, che in acrobazia coglie la traversa al 42´, regala l´ultima emozione della contesa.

Mentre Galeone diserta la sala stampa ed Esposito ammette di aver probabilmente condannato il Napoli alla serie B, Spalletti aggiorna compiaciuto il pallottoliere della propria squadra – ben otto reti segnate dai suoi negli ultimi due match – ma non riesce a godersi la vittoria fino in fondo, complice il sorprendente successo del Bologna, una diretta concorrente per la salvezza, sul campo dell´Inter di Ronaldo.

Tre punti, comunque, di grande importanza, incassati grazie all´implacabile legge degli ex. D´altronde, “dura lex, sed lex”!

Federico Ferretti

Fonte: Empoli FC

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