SKY – Agnelli: “Abbiamo chiuso un anno che ci rende orgogliosi. Napoli, Fiorentina e Juventus hanno lavorato bene, ecco in cosa deve migliorare il calcio italiano”

Parola al presidente. E’ tempo di bilanci per la Juventus, al termine di una stagione entusiasmante. Due trofei, e il sogno di una Champions League sfiorato. E ora? Che ne sarà del futuro? In conferenza stampa ne parla il presidente Andrea Agnelli: “E’ un momento importante, abbiamo chiuso un anno che ci rende estremamente orgogliosi. Alcune riflessioni sull’annata vanno fatte partendo dalla fine. Dalla gara di Berlino usciamo con sensazioni miste: le finali si giocano per vincerle, così come tutte le partite che gioca la Juventus. Quando penso alla storia europea della Juventus, credo che la dimensione sia tornata ad essere quella che tutti quanti noi ci auspichiamo. E’ vero che abbiamo il maggior numero di finali perse, ma ci siamo comunque arrivati“.

Cosa sarà della Juve adesso a livello europeo?
“Vorrei vedere un group stage con maggiore consapevolezza, con la possibilità di essere agli ottavi già dopo 4-5 partite. E poi comunque ci vuole fortuna nei sorteggi, squalifiche, infortuni e tutto quanto. Non pensate, però, che saremo a Milano soltanto perché è a 124 km di distanza. Lavoreremo per un consolidamento. Qualche giorno prima abbiamo vinto la decima Coppa Italia e il trentatreesimo scudetto. E’ stata una stagione straordinaria”.

E il bilancio?
“Siamo arrivati a 315 milioni di fatturato a fine stagione 2013-2014, situazione che ci permette di competere con le grandi d’Europa. Abbiamo una somma di 200 milioni da sfruttare anche per il pagamento dei tesserati, possiamo competere con le grandi. Una stagione è di successo se si è competitivi in Primavera su tutti i fronti. E’ chiaro che la Juventus parte con l’obiettivo di vincere tutte le competizioni a cui partecipa, è il nostro DNA e non lo modificheremo. La stagione è stata chiusa ieri, siamo già al lavoro per raggiungere risultati importanti nello scorso anno e negli anni a venire. La mia preoccupazione è garantire la continuità della competitività della squadra nelle manifestazioni a cui partecipa la Juventus”.

Agnelli poi analizza il momento del calcio italiano
“Non è grazie al sistema calcio Italia che la Juventus è arrivata in finale o il Napoli e la Fiorentina abbiano raggiunto la semifinale. E’ il lavoro di tre società che hanno fatto bene quest’anno. Ci sono problemi da affrontare, il primo è quello degli impianti sportivi. Gli altri stadi in Italia non sono adatti, vanno ristrutturati in maniera adatta quelli esistenti”.

Come lavorerà la Juventus in sede di calciomercato?
“Sarà pane quotidiano del direttore Marotta per i prossimi 90 giorni. Ho fiducia nel suo operato e in quello dei suoi collaboratori, prenderanno le scelte migliori per continuare nel percorso di crescita nell’ambito sportivo”.

Può essere considerato la fine di un ciclo e l’inizio di una nuova Juventus?
“Io mi fermo ai fatti. Quando penso a Morata, a Pereyra, a Rugani, a Dybala, a tutta una serie di calciatori che stanno crescendo e che possano essere da Juve sono contento. Morata ha fatto la differenza in Champions League, segnando in finale, in semifinale, conquistando il rigore ai quarti e facendo ancora gol con il Borussia Dortmund. Sono loro i primi a garantire la continuità della prestazione sportiva anno su anno. Vogliamo essere competitivi a Primavera, e se sei competitivo a Primavera qualcosa la porti a casa di solito…”.

Morata può essere il futuro della Juve? 
“E’ il presente della Juve. Quello che sarà il futuro della Juventus è una domanda da porre al direttore Marotta. Ribadisco ancora una volta la piena fiducia in lui”.

Ci sarà uno stemma particolare sulla maglia per la conquista della decima Tim Cup? 
“No, non apporremo nessuno stemma particolare”.

Che giudizio dà Agnelli alle avversarie italiane della Juventus?
“Cercherei di parlare di Juventus perché è più consono… Noi continueremo a dare il massimo. Quello che è derivato dal mio ingresso è un’enorme cultura del lavoro, che in questa società hanno tutti. In ogni area, dalla parte sportiva a quella ricavi a quella dedicata ai servizi. Sono stati dati dei chiari obiettivi, e sono stati raggiunti. Perché siamo stati competitivi. Io devo continuare a preoccuparmi soltanto di noi stessi, non di ciò che succeda fuori dalla Juventus. Mi limito a commentare il nostro lavoro”.

Fonte: GianlucaDiMarzio.com

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