Opportuna anche l’idea di far tacere i giocatori: il silenzio stampa li sottrae alle dissennate promesse di scudetti e vittorie. Tardi, ma decisivo è stato il ritorno collettivo a sobrietà, impegno, concentrazione. Non è un caso che la vittoria coincida con il ripristino della formazione migliore: due soli i nuovi acquisti in campo, Koulibaly ormai una certezza e l’ordinario artigiano David Lopez. Da sperare che Benitez si sia convinto di quanta potenza abbia la squadra e come esprimerla. Con il gol a freddo, il Verona si è trovato con l’assetto giusto. Può difendere il vantaggio barricandosi nel suo inedito 5-3-1-1. Soffre ma resiste quasi un tempo. Il Napoli trova quindi spazi chiusi, ma non si arrende. Possesso palla, ritmo superiore, ma stenta a pareggiare. Solo Insigne, caparbio e tecnico negli spazi stretti si inserisce. Generoso Koulibaly, con Insigne tra i migliori. È un container che piomba da lontano. I due gol subiti sono ormai patologici, ma guaribili se Benitez osserva il resto della partita.
Con goliardica euforia, illuso anche dal facile pari di Nico Lopez sul 2-2, il Verona si allarga per coltivare il sogno di un successo a Napoli. Prova il 4-3-3. Distanze ampie con difesa lenta e protetta male, attacco sbilanciato: quanto di meglio per subire il micidiale contropiede di Napoli. Al 4-2 arriva con 3 attaccanti contro 2 difensori: si mostra così discinta Giulietta? I tre gol di Higuain conciliano rapacità, tecnica e fame di gol con gli spazi veronesi finalmente liberi. I due di Hamsik meritano invece una riflessione: visto che Benitez non aveva colpa? Non era il modulo a condizionarlo. Ha giocato bene e segnato per due motivi: continuità nel gioco e posizione giusta. Senza pause, da centrocampista d’inserimento e non da finta punta, si è reso utile alla squadra, le ha dato una direzione offensiva, e si è poi lanciato nei corridoi senza essere marcato per battere a rete palle vaganti.
Grazie al Verona il Napoli ha scoperto i suoi migliori equilibri: se arretra, non prende gol ed è irresistibile con Higuain, Callejon, Higuain e Hamsik che attaccano la profondità. Scoprire la difesa e far sbattere quei quattro cavalli bradi negli spazi chiusi è un errore per il Napoli. Sulla sua pelle il Verona gliel’ha dimostrato ieri. Si convincerà Benitez in attesa di Atalanta, Roma e Young Boys in dieci giorni? Il giramondo poliglotta a volte dà l’impressione di vedere l’Italia e il Napoli ancora dall’oblò del suo aereo.
Fonte : Antonio Corbo per La Repubblica