Henrique, dove sei finito?

Nessun tipo di proclamo né alcun tifoso si azzardò a dargli il benvenuto a Capodichino quando arrivò a Napoli a gennaio, eppure in pochi mesi è riuscito a strappare un posto importante nella squadra, mettendo in secondo piano chi di emozioni con questa maglia ne aveva già vissute parecchie.

Henrique Adriano Buss, conosciuto semplicemente come Henrique, è stato la cosiddetta “sorpresa” invernale dopo una serie di “Ma chi è questo?”; “Dalla serie B brasiliana? Assurdo!”, eppure lui ai mugugni ha risposto col sorriso e ha dimostrato sul campo il suo valore.

Duttile e di esperienza, quello che serviva a Benitez per sopperire ai numerosi infortuni della scorsa stagione. Adoperato in difesa, a centrocampo ma in particolar modo sulla fascia, non ha mai deluso.

Un omino tuttofare che ha sempre soddisfatto le esigenze dell’allenatore. Titolare nell’ultima parte del campionato, un goal (bellissimo) e tanta volontà di dare il meglio. Insomma, Henrique ha mostrato la propria identità ai più suscettibili. Lo stesso, però, ci si aspettava in questa stagione.

La convocazione per il Mondiale è stata la ciliegina sulla torta, ma sull’erba di Rio e dintorni c’è stato davvero poco, così il volo verso Napoli, o meglio verso Dimaro, avrebbe dovuto ottimizzare da subito la sua forma.

Il campionato è iniziato solo qualche settimana fa ma la squadra azzurra conta già quattro partite ufficiali importantissime, considerando quelle del preliminare Champions, e dell’ex Palmeiras nemmeno l’ombra.

Di casi strani si sono visti abbastanza, in primis con Zuniga, divenuto per molto un vero e proprio “caso”: in perfetta forma con la maglia della Colombia, in cattive condizioni fisiche con il Napoli. Mistero, adesso risolto.

L’odore delle competizioni ormai è sempre più forte, giovedì inizia il percorso in Europa League e Rafa necessita di forze fresche come l’acqua nel deserto, soprattutto dopo le ultime prestazioni sottotono di Maggio.

I tifosi sono impazienti di rivederlo accendere la fascia, lui di riprendersi l’affetto del San Paolo.

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